20 Settembre 2024 - 17:19:29
di Martina Colabianchi
Tre anni di reclusione, risarcimento alla parte civile e pagamento delle spese processuali: è questa la pena inflitta dai giudici della Corte d’Appello dell’Aquila ai due imputati finiti alla sbarra per la morte di Collinzio D’Orazio, il cinquantenne di San Benedetto dei Marsi affetto da disabilità che quasi cinque anni fa venne trovato senza vita immerso nelle acque del fiume Giovenco.
L’accusa per Mirko Caniglia e Fabio Mostacci è quella di abbandono di incapace con l’aggravante di averne causato il decesso.
D’Orazio era stato avvistato, per l’ultima volta, il 2 febbraio 2019 mentre consumava alcolici in un bar. I due giovani, stando all’imputazione, lo avrebbero trovato per strada ubriaco decidendo di riaccompagnarlo a casa. Ma, una volta resisi conto di aver sbagliato strada, lo avrebbero abbandonato al suo destino.
Dopo un mese di ricerche, il corpo senza vita dell’uomo fu ritrovato dai sommozzatori dei Vigili del Fuoco.
Per i due imputati la Corte d’Assisse d’Appello ha confermato la sentenza di primo grado.
In aula i familiari della vittima hanno portato uno striscione.