26 Settembre 2024 - 18:00:53
di Martina Colabianchi
Manca ormai pochissimo: Sharper e Street Science porteranno domani, in occasione della Notte europea dei Ricercatori, la divulgazione scientifica nel cuore del centro storico aquilano, per una giornata all’insegna della scienza e della ricerca alla portata di tutti, grandi e piccoli.
Un’importante differenza, però, segnerà l’edizione 2024 dei due eventi che ormai da anni segnano l’inizio dell’autunno aquilano: l’assenza degli studenti della periferia e delle frazioni dell’Aquila che, a causa della sospensione dei servizi a chiamata da parte di AMA, non potranno recarvisi con le scuole.
A porre nuovamente in luce la problematica è il Partito Democratico aquilano che, in una dura nota, attribuisce le responsabilità del disservizio del trasporto pubblico cittadino all’amministrazione comunale e annuncia di riportare il tema all’attenzione della Commissione Vigilanza.
“A marzo 2024, con una circolare, il Dipartimento della Pubblica sicurezza – Compartimento della Polizia stradale Abruzzo e Molise, ha informato l’Ufficio scolastico Regionale, il Comune dell’Aquila e l’Ama che, stante la normativa vigente, non è più possibile utilizzare, per le uscite didattiche dei bambini e delle bambine d’età inferiore a 12 anni, veicoli che ammettano il trasporto di passeggeri in piedi e, in generale, autobus che abbiano caratteristiche urbane. A maggio 2024, dunque, l’Ama ha inviato una nota agli istituti comprensivi della città informando della ‘temporanea’ sospensione dei servizi a chiamata, di quei servizi, cioè, di cui le scuole cittadine si servivano – al costo del classico biglietto – per consentire alle classi di partecipare a iniziative in città, di svolgere formazione in luoghi di valenza sociale e culturale, di sviluppare progetti che prevedessero la visita di siti archeologici, musei le altre ricchezze della città“, ricostruiscono la vicenda il segretario dem aquilano Nello Avellani e Stefano Palumbo, presidente della V Commissione di Vigilanza.
“Sin dal mese di giugno, – proseguono – il presidente della Commissione Vigilanza Stefano Palumbo aveva posto il problema chiedendo di affrontare la questione per trovare una soluzione; sono passati più di 6 mesi dalla circolare del Dipartimento della Pubblica sicurezza, e più di 4 mesi dalla comunicazione di Ama: i servizi a chiamata, però, non sono stati ancora riattivati. Con la conseguenza che le studentesse e gli studenti delle scuole aquilane della periferia e delle frazioni non potranno partecipare con la loro classe e i loro insegnanti alle iniziative previste per ‘La notte dei ricercatori’.“.
“È evidente che le scuole non hanno la possibilità di accollarsi i costi del servizio rivolgendosi ad operatori privati. Bambine e bambini saranno costretti a restare a scuola, o nei Musp – pensando agli oltre 3 mila studenti ancora nelle strutture provvisorie post-sisma che dovevano avere un tempo di vita di 5 anni – laddove, per la mancata ricostruzione dell’edilizia scolastica, già soffrono l’assenza di palestre, aule informatiche, mense, biblioteche, servizi minimi che dovrebbero essere garantiti per una corretta formazione e una proficua didattica“.
“Ciò accade nel silenzio assordante del sindaco dell’Aquila che si è completamente disinteressato del problema, del fatto, cioè, che le bambine e i bambini della città dovranno rinunciare alle uscite didattiche, fondamentali per la costruzione del loro futuro“, continuano Avellani e Palumbo.
“Ad oggi, non si sa ancora se e quando il servizio verrà riattivato. Visto il menefreghismo di Biondi, troppo impegnato tra selfie e concerti, su richiesta dei consiglieri Simona Giannangeli (L’Aquila coraggiosa) e Stefano Albano (Pd) porteremo di nuovo la vicenda all’attenzione della Commissione di vigilanza per un confronto con i Dirigenti scolastici degli Istituti comprensivi della città, nell’ambito della quale intendiamo coinvolgere anche la TUA, la società del trasporto pubblico regionale, che disponendo di autobus di linea potrebbe, attraverso forme convenzionali o altre possibili soluzioni da vagliare, sopperire alla necessità didattica extrascolastica degli istituti a costi comunque contenuti. Le bambine e i bambini non possono più aspettare“, concludono.