14 Ottobre 2024 - 17:11:40
di Tommaso Cotellessa
Dopo la netta presa di posizione della consigliera comunale Simona Giannangeli e del gruppo consiliare di L’Aquila Coraggiosa anche il Partito Democratico dell’Aquila prende posizione contro il trasferimento della UOSD di riabilitazione territoriale dalla struttura di Collemaggio all’edificio, noto come G8 presso l’ospedale San Salvatore dell’Aquila, definito dagli esponenti dem fatiscente e degradato.
“Il G8, tra muri scrostati, spazi inaccessibili, pessima climatizzazione, marciapiedi ridotti a una sfida per chi vive su una sedia a rotelle o con disabilità sensoriali, è assolutamente inadeguato ad ospitare l’Unità operativa – scrivono gli esponenti del PD – non esistono percorsi sicuri, non c’è illuminazione: è un labirinto di ostacoli, non solo fisici ma soprattutto psicologici. Non è accettabile che si passi da una struttura che, pur nell’abbandono in cui è lasciato l’ex op di Collemaggio – simbolo della mala gestione dell’amministrazione comunale -, ha garantito in questi anni dignità di cura, al G8 che, ancora allestito per fronteggiare l’emergenza covid, risulta accessibile soltanto da una strada stretta e pericolosa, davanti ad una discesa a strapiombo che conduce ad un vecchio magazzino. Per non parlare della carenza di posti auto a servizio, della congestione del traffico intorno all’Ospedale San Salvatore”.
A fronte di queste pesanti criticità il PD L’Aquila sostiene che tale decisione rappresenti una vera e propria dichiarazione di indifferenza verso le cittadine e i cittadini più fragili.
Per i democratici la scelta giusta è quella di fermare il processo di trasferimento ed è per questo che chiedono al sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, di intervenire in quanto presidente del Comitato ristretto dei sindaci.
“Chiediamo con forza che alla riabilitazione territoriale venga destinata piuttosto una struttura nuova, dignitosa e accogliente, nel rispetto dei diritti delle persone con disabilità e nell’ottica di una sanità che sia capace, davvero, di andare incontro alle esigenze dei pazienti come dispone il DM 77″.
Nel concludere i dem garantiscono che se sarà necessario porteranno la battaglia anche a livello regionale e nazionale, poiché scrivono “Chi vive con una disabilità o con una malattia, ha già pagato un prezzo altissimo nella vita. Non sarà chi li ha abbandonati a deciderne ancora il futuro“.