24 Ottobre 2024 - 17:48:33

di Martina Colabianchi

La Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell’art. 26, della Legge di stabilità regionale 2024 promossa dal Consiglio dei Ministri.

Le due modifiche in oggetto riguardano le norme sull’attività edilizia nella Regione Abruzzo e in particolare il recupero ai fini residenziali dei sottotetti con l’obiettivo di razionalizzare e contenere il consumo del territorio. Con il primo intervento infatti viene consentito il recupero ai fini residenziali dei sottotetti esistenti alla data del 31.12.2022 previo rilascio del titolo edilizio abitativo. Per quanto riguarda il secondo punto, che interviene sulle Disposizioni per il recupero del patrimonio edilizio esistente, si definiscono vani e locali accessori: i vani e i locali esistenti al 31.12.2022.

Il Governo, rappresentato e difeso dall’Avvocatura generale dello Stato, aveva impugnato l’art. 26, commi 20, lettera a), e 21, ipotizzando che attraverso questo articolo che autorizzava iniziative di recupero del patrimonio edilizio esistente, avrebbe consentito la realizzazione di sottotetti e accessori senza creazione di volume urbanistico.

Accogliamo con grande soddisfazione il pronunciamento della Corte Costituzionale – ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri – consapevoli di aver svolto il nostro ruolo sempre nel pieno rispetto dei dettami costituzionali. Anche in  questo caso eravamo più che convinti che la bontà del nostro intervento legislativo fosse certificata dal massimo organo di garanzia costituzionale“.

Ringrazio l’Avvocatura regionale per aver seguito con la massima attenzione i passaggi contestati e aver permesso a molti abruzzesi di poter ora proseguire le diverse pratiche di recupero edilizio ancora in sospeso“, ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.