18 Luglio 2023 - 12:03:05
di Martina Colabianchi
“Sui Nuclei di cure primarie il Sindaco non sta facendo il suo dovere, non ci siamo proprio, chiederemo la convocazione della 3 commissione con le audizioni di sindacati di categoria ed Asl. La sanità pubblica è a rischio ed il Sindaco sfugge dalle responsabilità. Ancora una volta la città deve registrare l’assenza dal consiglio comunale del primo cittadino che avrebbe dovuto rispondere ad una importante interrogazione presentata dalla consigliera Stefania Pezzopane e sottoscritta dalla minoranza addirittura da febbraio“.
Così i consiglieri e le consigliere di minoranza in una nota successiva all’interrogazione al sindaco, assente in aula, da parte della consigliera Pd Stefania Pezzopane, in merito alla vicenda dei Nuclei di cure primarie che tiene banco nel dibattito politico e non solo da ormai qualche mese. Vicenda a cui si sono andate ad aggiungere, poi, le ulteriori fragilità della Asl 1 emerse negli ultimi mesi a seguito dell’attacco hacker di maggio e delle presunte inadempienze nei pagamenti dei dipendenti denunciate da sindacati e lavoratori.
“Non sono bastati nemmeno questi 5 mesi per affrontare un problema che il Sindaco Biondi dava per risolto con un roboante comunicato stampa il 22 aprile 2022 in piena campagna elettorale per le elezioni comunali. Vista l’assenza, ha risposto il Vicesindaco Raffaele Daniele, limitandosi a leggere una nota della direzione della Asl inviata al Sindaco, senza nulla aggiungere e soprattutto senza riferire cosa pensa l’amministrazione di questa assurda e grave vicenda. Insomma il Sindaco risponde ad una interrogazione con una nota della Asl, mostrando di non aver una propria idea e visione, ma piuttosto di essere subalterno alle decisioni penalizzanti di Asl e Regione“.
“Giustamente la consigliera Pezzopane – prosegue il comunicato – a nome di tutte le minoranze ha dichiarato la totale insoddisfazione verso la risposta fornita, ma ha anche denunciato la grave anomalia di un sindaco che fa il portavoce del manager Romano, invece di chiedere alla Asl ed alla regione di rimuovere gli ostacoli al ripristino dei medici nei nuclei primari. Nelle altre Asl d’Abruzzo tutti i medici che vanno in pensione vengono sostituiti, nella nostra Asl no. Vengono applicati tagli e risparmi alla medicina del territorio penalizzando i Ncp. Tutto quanto riportato dal vicesindaco in risposta alla interrogazione è stato confutato parola per parola“.
“L’affermazione fatta nel documento Asl che nessun nucleo è a rischio scioglimento da cui parte la nota non corrisponde al vero in quanto prescinde dalla storia e dalle caratteristiche “costitutive” dei Nuclei.
È evidente quindi che:
1) ridurre il numero dei medici che fanno parte dei Nuclei significa togliere l’assistenza di Nucleo a migliaia di cittadini che erano assistiti dai medici andati in pensione;
2) il risultato di questa scelta determina un definanziamento complessivo della sanità territoriale, un vero taglio lineare a scapito dell’assistenza di prossimità;
3) non si può chiedere ai medici rimasti di finanziare loro i servizi di Nucleo, attingendo loro sì al proprio patrimonio personale per garantire prestazioni che vanno al di là dei loro obblighi contrattuali“.
“Valga come esempio il Nucleo di Collemaggio 1 – prosegue – che sarà il primo a chiudere. Il Nucleo è l’unico che è rimasto nella ex Circoscrizione Centro Storico, a pochi metri dai confini della proprietà ASL di Collemaggio, dove prima era collocato. Fino al 2021 ha assistito 13154 assistiti residenti nel Comune dell’Aquila. Attualmente, con il pensionamento di 4 medici su 10, assiste 8751 residenti, il che significa che secondo la ASL devono perdere i servizi di Nucleo“.
“La stessa ASL nel 2022 è intervenuta per salvare il Nucleo del Torrione, che si era improvvisamente ridotto a 3 medici, ripristinando il numero originario di 7 medici attraverso la sostituzione di tutti e 4 i medici pensionati. In quel caso si è guardato agli utenti, non al taglio dei costi. Ed ora perché questo accanimento? Il sindaco che e’ massima autorità sanitaria e Presidente del Comitato ristretto dei Sindaci ha rinunciato a tutelare i diritti dei cittadini alla sanità. È gravissimo. Perché la risposta della Asl che il Comune ha fatto propria, non va nella direzione di risolvere il problema“.
Le minoranze hanno individuato cinque principali nodi da affrontare:
1) Numero dei medici.
L’Accordo Collettivo Nazionale (ACN) all’art. 54 prevede l’istituzione di Associazioni Mediche aperte almeno 6 ore al giorno. Per questo è previsto un numero minimo di 3 medici e massimo di 8.
L’Accordo integrativo regionale (AIR) istituisce i Nuclei di Cure Primarie (NCP), Associazioni Mediche aperte 12 ore al giorno con obbligo di assunzione di personale infermieristico e di segreteria.
Per questo Nucleo è previsto un numero minimo di utenti (non si parla più di numero di medici) di 6.000 e massimo di 15.000.
La ASL sta volutamente confondendo le due cose nonostante già a settembre 2022 anche i sindacati dei medici hanno prodotto pareri legali che asseriscono che per i Nuclei si deve parlare solo di numero minimo e massimo di utenti e non di numero di medici.
2) Rischio chiusura
Non permettere i subentri dei medici pensionati dei NCP significa tagliare quel servizio tutti i pazienti del medici che non vengono reintegrati, e questo indipendentemente dal fatto che il NCP resti aperto e meno.
3) Aspetto economico
Oltre i fondi dell’art. 46 dell’ACN la Regione ha istituito con il Decreto Commissario ad Acta (DCA) n° 27 del 2011 un ulteriore fondo per le spese dei Nuclei.
Perché non vengono usati?
4) La politica della ASL è nettamente improntata contro il mantenimento del NCP.
Lo dimostra il fatto che nel Piani Aziendale c’è scritto chiaramente che la ASL sarà attenta al contenimento delle spesa dei NCP soprattutto per quanto riguarda il reintegro dei medici andati in quiescenza.
5) Reintegro a Montereale e a San Demetrio
Sono stati fatti entrare 1 medico a Montereale ed 1 medico a San Demetrio, ma visto che c’erano altre 8 richieste di subentro nei vari Nuclei, con quali criteri sono stai scelti solo quei 2 medici e è stato rifiutato agli altri? E soprattutto, visto che a San Demetrio c’erano 2 richieste di subentro, con quale criterio è stato scelto uno si e uno no.
“Insomma è molto grave l’atteggiamento della regione e della Asl, – concludono i consiglieri – ma ancora più grave il comportamento della Amministrazione comunale che soggiace alle decisioni di Asl e regione senza far valere il diritto alla salute dei cittadini“.