07 Novembre 2024 - 13:11:39
di Tommaso Cotellessa
Al Centro Congressi Luigi Zordan si è tenuto un evento significativo dedicato alle raccomandazioni di cura nelle fasi finali di vita in terapia intensiva. Più che un semplice convegno, questa tavola rotonda ha riunito i professionisti delle terapie intensive di Abruzzo e Molise, facenti parte del Centro Regionale dei Trapianti, per discutere e potenziare il delicato processo di donazione e trapianto d’organi. L’incontro ha visto la partecipazione straordinaria del dottor Giuseppe Feltrin, direttore del Centro Nazionale Trapianti, venuto a sostenere e incoraggiare i colleghi nella loro missione.
“Abbiamo davanti una strada in salita,” ha dichiarato Franco Marinangeli, uno degli organizzatori dell’evento. “La sfida è duplice: non si tratta solo di sensibilizzare la comunità alla donazione d’organi, ma anche di promuovere la consapevolezza tra gli stessi professionisti sanitari. Nei reparti di terapia intensiva, infatti, non si lotta soltanto per strappare pazienti alla morte: quando purtroppo non c’è più speranza, si lavora con le famiglie per condividere l’idea di una nuova vita per gli organi del paziente. Questo rappresenta anche un supporto etico per i familiari coinvolti.“
Il percorso di donazione d’organi si basa infatti su una stretta collaborazione tra il personale sanitario e le famiglie dei pazienti, che, attraverso questo gesto, spesso trovano conforto e gratitudine. È un processo delicato, in cui un lutto personale si trasforma in un dono inestimabile per chi attende un organo vitale. Nel contesto della tavola rotonda, l’importanza etica di queste scelte è stata sottolineata come uno dei punti cardine per far comprendere che donare gli organi, oltre ad aiutare chi è in attesa, è anche una scelta di civiltà che abbraccia l’intera comunità.
Un altro aspetto evidenziato è il peso economico della donazione e del trapianto per il sistema sanitario nazionale. “I pazienti in dialisi o in attesa di un organo costano al sistema risorse enormi,” ha proseguito Marinangeli. “Sensibilizzare sul valore della donazione significa fare un passo avanti anche in termini di sostenibilità, chiudendo un cerchio in cui etica ed economia si intrecciano. Questo tipo di consapevolezza contribuisce a una maggiore responsabilità collettiva.”
Accanto ai professionisti sanitari, l’incontro ha visto la partecipazione di associazioni del terzo settore come l’Associazione VADO, impegnata nelle cure palliative. Una presenza che, seppur in apparenza contraddittoria, rappresenta in realtà un segnale importante: il mondo delle cure palliative e quello dei trapianti condividono un’idea di “fine vita” che può divenire un nuovo inizio per altri. Le associazioni di volontariato, collaborando con il Sistema Sanitario Nazionale, sono un prezioso sostegno, fornendo risorse e supporto psicologico.
“La partecipazione attiva della società è fondamentale,” ha concluso Marinangeli. “Grazie a questi incontri e al lavoro dei volontari, i risultati dell’Abruzzo stanno migliorando, e siamo fiduciosi che con il contributo di tutti potremo fare ancora di più.”
L’evento ha offerto uno spazio di riflessione su temi etici, sociali e sanitari di profondo impatto, ponendo le basi per un futuro in cui il dialogo aperto tra comunità e professionisti potrà contribuire a un cambiamento concreto nella percezione della donazione e nella qualità della vita di chi è in attesa di un trapianto.