09 Novembre 2024 - 09:46:11
di Martina Colabianchi
È partita questa mattina da piazza Ovidio a Pescara, per poi concludersi in piazza Unione, la manifestazione organizzata da Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil per difendere il diritto alla salute e il sistema sanitario pubblico.
“Sos sanità Abruzzo“, questo lo slogan della protesta che unirà, in un corteo contraddistinto dai colori delle bandiere dei tre principali sindacati, tutta la regione attorno alla necessità di gridare un netto “no” ai tagli previsti dai piani di risanamento delle quattro Asl, che aggraverebbero le condizioni di cittadini e pensionati, e la necessità di un dibattito pubblico e trasparente per il rilancio del Sistema sanitario pubblico nazionale e regionale.
Imponenti i numeri della manifestazione. Al corteo hanno preso parte circa 1500 pensionati, con 26 autobus provenienti da Chieti e da tutta la regione.
Alle ore 12, in piazza Unione, hanno preso la parola i segretari generali regionali Carmine Ranieri (Cgil), Giovanni Notaro (Cisl) e Michele Lombardo (Uil).
Al centro del malcontento, la difficile situazione in cui versa la sanità pubblica in Abruzzo, dove il 9,2% delle famiglie, circa 120 mila persone, ha rinunciato a curarsi nel 2023, con un aumento rispetto al 2022 del +1,6%, quando a rinunciare alle cure era il 7,6% delle famiglie abruzzesi. È quanto messo nero su bianco dall’ultimo rapporto Gimbe sul sistema sanitario nazionale, che colloca la nostra regione al quinto posto in classifica per rinuncia alle cure.
L’Abruzzo risulta, inoltre, “inadempiente” per quanto concerne i LEA, cioè i Livelli essenziali di assistenza che il sistema sanitario deve ai cittadini. A preoccupare è soprattutto il dato sulla prevenzione, settore per cui la nostra regione registra nel 2022 un punteggio di 49,31 su un minimo di 60 per rientrare nelle “adempienti”.
“Siamo qui oggi insieme ai pensionati di Cgil, Cisl e Uil a Pescara per rivendicare una sanità pubblica regionale degna di questo nome – così, ai microfoni di LaQtv, il segretario di Uil Abruzzo Michele Lombardo -. Chiediamo alla Giunta regionale di invertire la rotta, di iniziare ad utilizzare a pieno i fondi del Pnrr legati alla voce sanità, di incominciare a strutturare le case della salute sul territorio che possano dare respiro ai pronto soccorsi e agli ospedali. Bisogna creare occupazione nella sanità, quindi bisogna assumere medici, infermieri, oss, tutto il personale sanitario è arrivato ormai ad una condizione di non farcela più a gestire la sanità sul territorio”.
“Dobbiamo fare un’operazione di crescita della nostra sanità, recuperando il gap che si è creato con il debito e dobbiamo consentire a quei 120 mila abruzzesi che non si curano più di avere una nuova fiducia nel sistema sanitario pubblico regionale e di poter fare in modo di salvare la propria salute”, ha proseguito Lombardo.
“Oggi qui in piazza rivendichiamo questi punti – conclude il segretario regionale Uil – e con forza chiediamo alla Regione di attivare al più presto un tavolo di confronto vero che ponga in essere le soluzioni che noi qui in piazza chiediamo“.
Al malcontento per lo stato del sistema sanitario si unisce quello per le pensioni, a causa del blocco della rivalutazione e la concessione di un aumento di soli tre euro lordi mensili per le pensioni minime.
Il Movimento 5 Stelle Abruzzo, con i Consiglieri regionali Erika Alessandrini e Francesco Taglieri, ha preso parte oggi alla manifestazione organizzata dai sindacati Spi CGIL, Fnp Cisl e Uilp Uil per denunciare le politiche sanitarie del centrodestra e per rivendicare il diritto ad una sanità pubblica che garantisca l’accesso a tutti i cittadini. Oggi, 120mila abruzzesi sono costretti a rinunciare alle cure sanitarie a causa di scelte politiche scellerate che tagliano i servizi essenziali per ripianare i debiti accumulati dalla Giunta Regionale Marsilio. L’Abruzzo è l’ultima regione d’Italia nel garantire i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), una situazione aggravata da un deficit finanziario di 122 milioni di euro nel 2023, destinato a crescere ulteriormente nel 2024.
“È inaccettabile che così tanti abruzzesi siano costretti a rinunciare alle cure sanitarie,” ha dichiarato Erika Alessandrini, “noi vogliamo che la salute sia e resti un diritto costituzionale garantito a tutti, senza alcuna discriminazione. Non possiamo permettere che le politiche di austerità di Marsilio e Verí continuino a distruggere il nostro sistema sanitario e la grande partecipazione alla manifestazione di oggi dà il segnale della gravità della situazione.”
Il Movimento 5 Stelle Abruzzo ribadisce la piena condivisione delle istanze sollevate dai sindacati, tra cui l’aumento del finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale fino al 7,5% del PIL e di conseguenza di quello regionale, come avviene negli altri Paesi europei; il finanziamento del fondo per la non autosufficienza e l’attivazione delle strutture e attività della medicina territoriale; un programma reale di riduzione delle liste d’attesa grazie all’attivazione delle Case di Comunità e dell’assistenza domiciliare, un piano pluriennale di assunzione nella sanità, in modo da coprire le attuali e future carenze del sistema pubblico.
“Le politiche sanitarie della Giunta di centrodestra hanno dimostrato il loro fallimento, creando solo ulteriori disagi per i cittadini,” ha aggiunto Francesco Taglieri. “Noi del Movimento 5 Stelle ci impegniamo a lottare in Regione per una sanità pubblica che si prenda cura di tutti, senza lasciare indietro nessuno. Continueremo a batterci per un sistema sanitario giusto ed efficiente, in grado di rispondere ai bisogni della collettività e di rispettare il diritto alla salute sancito dalla Costituzione.”