11 Novembre 2024 - 10:28:50

di Tommaso Cotellessa

Un’iniziativa unica ha preso vita nella scuola primaria di Santa Barbara, dove il progetto dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM) ha portato piccoli folletti in classe per sensibilizzare i più giovani su temi di inclusione, empatia e rispetto reciproco. I “folletti dell’AISM” sono comparsi in aula i primi giorni di novembre, per la gioia e la curiosità degli alunni della seconda A. Raccontati come misteriosi e divertenti abitanti della classe, i folletti accompagnano i bambini nelle loro giornate scolastiche, spostandosi di nascosto da una parte all’altra dell’aula, dai banchi alla lavagna, fino alle finestre e ai mobili.

Ogni giorno questi piccoli personaggi lasciano messaggi alla lavagna o su bigliettini, stimolando i bambini a riflettere. “Sono un po’ monelli e curiosi,” racconta la maestra, “e a volte finiscono per cacciarsi nei guai, come ritrovarsi a testa in giù nel cestino o chiusi in un cassetto.” Con questi racconti, la maestra avvicina i bambini a un’importante lezione: la malattia non è un motivo di esclusione, e le differenze non devono mai rappresentare un limite nelle relazioni.

L’idea di Annelisa Iglio, insegnante e ideatrice del progetto in collaborazione con l’AISM dell’Aquila, si ispira alla filosofia dell’Universal Design e mira a far conoscere ai bambini il valore della diversità e dell’empatia. Attraverso l’interazione con i folletti AISM, che “non vedono differenze tra le persone,” i piccoli alunni sono stimolati a vedere l’altro come una persona, al di là di malattie o disabilità. La sclerosi multipla diventa così “solo una delle tante sfaccettature della normalità,” spiega Iglio, offrendo ai bambini un modo semplice e immediato per capire come i problemi di salute non interferiscano con la dignità e la possibilità di partecipare alla vita sociale.

Il progetto “Più capisco, meno paura fa” è parte di una proposta educativa più ampia dell’AISM Provinciale dell’Aquila rivolta alle scuole della città. L’iniziativa prevede laboratori pensati appositamente per i giovani, con attività interattive che stimolano la riflessione e la condivisione di esperienze. L’obiettivo è promuovere nei bambini la cultura della salute, del benessere e dell’inclusione, rendendoli cittadini sensibili e responsabili. “Vogliamo che l’empatia sia vista non come compassione, ma come capacità di accogliere l’altro, comprenderne i bisogni e riconoscerlo come persona,” sottolinea Iglio. Un’abilità che, secondo lei, deve essere appresa e praticata sin dall’infanzia.

Questa “educazione emozionale,” ricorda l’insegnante, è tanto importante quanto l’educazione sociale. L’iniziativa dei folletti AISM rappresenta un passo importante verso l’abbattimento dei pregiudizi, delle barriere mentali e comportamentali. Facendo riferimento al classico di Flaubert L’educazione sentimentale, Iglio osserva che crescere cittadini empatici e attenti agli altri è una missione della scuola, un compito fondamentale per preparare le nuove generazioni a relazionarsi in modo inclusivo e rispettoso.

In un’epoca in cui le competenze trasversali sono sempre più valorizzate, il progetto dell’AISM dimostra che i piccoli gesti di quotidiana inclusività possono fare una grande differenza nella formazione di futuri adulti consapevoli e rispettosi dell’altro.