20 Novembre 2024 - 09:37:29

di Martina Colabianchi

Lunedì 25 novembre 2024, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, dalle ore 9 si svolgerà una seduta del Consiglio comunale dell’Aquila in adunanza straordinaria con un unico punto in discussione, ovvero l’ordine del giorno su “Verifica ed aggiornamento sulle pratiche di contrasto della violenza maschile sul territorio del Comune dell’Aquila, sulle attività di formazione e promozione di una cultura e di un linguaggio di genere e sul potenziamento della rete antiviolenza esistente, in relazione all’ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio comunale in data 25 novembre 2022”.

Questa seduta è stata richiesta dalle consigliere Simona Giannangeli e Stefania Pezzopane, con un ordine del giorno che sarà discusso in quella data, perché ritengono “imprescindibile e fondamentale che l’istituzione comunale ponga al centro la questione del contrasto della violenza maschile e lo faccia anche nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza maschile“.

La data del 25 novembre fu scelta dall’ONU in ricordo dell’uccisione, il 25 novembre 1960, delle sorelle Minerva, Patria e Maria Teresa Mirabal, simbolo della resistenza delle donne al regime del dittatore dominicano Rafael Leonidas Trujillo, sequestrate mentre si recavano a trovare i prigionieri politici in carcere, seviziate, violentate, torturate e infine uccise.

In Italia, il 25 novembre è diventato via via una data simbolo intorno all’anno 2004, grazie soprattutto alle costanti lotte dei centri antiviolenza, delle case delle donne, delle associazioni femministe che si sono rese protagoniste di iniziative politiche e culturali, per porre al centro della discussione pubblica il fenomeno della violenza maschile, che risultava ancora molto sommerso e che questo paese, ancora oggi, stenta colpevolmente ad assumere come lotta prioritaria e ineludibile, senza riuscire ancora ad eliminare quelle radici e quei presupposti di matrice patriarcale e maschilista che ne costituiscono l’humus.

La Convenzione di Istanbul, ratificata anche dall’Italia, insiste sulla necessità di coinvolgere tutti i soggetti pertinenti, comprese le autorità locali, nelle azioni volte a rendere effettivo il diritto di tutte a vivere libere dalla violenza maschile e a prevenire, perseguire ed eliminarla, con azioni concrete ed efficaci tese a rafforzare l’autonomia e l’autodeterminazione delle donne.

Riteniamo fondamentale il ruolo delle istituzioni locali nel vigilare e denunciare l’abuso continuo dei corpi delle donne in pubblicità, nei programmi televisivi, sui social e in ogni consesso nella quale detto abuso venga compiuto“, scrivono Giannangeli e Pezzopane.

“È fondamentale che il governo nazionale dia completa attuazione al Piano d’Azione Straordinario contro la violenza sessuale e di genere ed incrementi lo stanziamento del Fondo nazionale finalizzato ai progetti di sostegno alle donne”.

Con l’ordine del giorno che si discuterà in quella seduta – proseguono – vogliamo rinnovare la richiesta di impegno al sindaco e alla Giunta a svolgere una puntuale verifica circa lo stato di attuazione degli impegni assunti, derivanti dall’approvazione all’unanimità dell’ordine del giorno del 25 novembre 2022. A dare compiuta attuazione a tutti i punti in esso contenuti, a proseguire nel sostegno alle associazioni pubbliche e private impegnate sul territorio, sia per avere un quadro della situazione locale che per intervenire adottando tutte le forme di prevenzione e sostegno in favore delle donne soggette a violenza maschile“.

Si sollecita ulteriore impegno all’assessora alle Pari Opportunità ed all’assessora alle Politiche Sociali a rafforzare, di concerto con il Centro Antiviolenza, il Tavolo Permanente della rete antiviolenza costituita in città, per monitorare i livelli di emersione della violenza maschile sul territorio comunale e per potenziare le prassi già implementate dal Centro stesso. E si ribadisce l’assoluta necessità di adottare specifiche determinazioni per consentire alle donne in fuoriuscita dalla violenza maschile, ma non in situazione emergenziale, di accedere in via prioritaria ad alloggi dell’edilizia residenziale pubblica“.

Chiediamo anche, alla luce di quanto accaduto in data 2 novembre 2024 a Teheran quando la giovane dottoranda in letteratura francese Ahoo Daryaei è stata arrestata per aver protestato, in slip e reggiseno, contro le violenze dello Stato iraniano compiute contro le donne e contro le imposizioni in fatto di abbigliamento delle donne, che il Sindaco e la Giunta facciano pressione sul governo iraniano, affinché Ahoo Daryaei venga rimessa in libertà e, in ogni caso, finché in stato di detenzione, venga trattata nel pieno rispetto dei diritti umani“, concludono Simona Giannangeli e Stefania Pezzopane.