30 Novembre 2024 - 10:33:55
di Tommaso Cotellessa
Una manifestazione dura ma al contempo ironica volta a provocare discussioni e non lasciare che il tema dei cervi e della tutela rurale finisca ai margini del dibattito pubblico, si tratta dell’iniziativa promossa dagli esponenti dell’Associazione Nazionale per la Tutela dell’Ambiente e della Vita Rurali.
L’idea è quella di presentarsi, nella giornata del 3 dicembre venturo, dinanzi alla sede del Tar Abruzzo con abbondanti cesti pieni dei frutti del proprio raccolto così da poter rifocillare i componenti del tribunale amministrativo alla stregua di ciò che si faceva un tempo, quando – come scrivono gli stessi organizzatori dell’iniziativa – “i contadini mietevano a mano e le donne si recavano al campo con un canestro pieno di prodotti che avevano a disposizione per far pranzare i loro famigliari, ma soprattutto per non perdere tempo a tornare a casa a piedi dai campi per pranzare“.
A motivare l’offerta non è la gratitudine, ma anzi una provocatoria premura volta a denunciare il fatto che il tribunale amministrativo abruzzese ha fissato la discussione sul tema della tutela del mondo rurale tra 6 mesi, questo ha portato gli agricoltori a pensare che i dipendenti del tribunale siano oberati di lavoro tanto da dover rimandare la discussione di un tema così importante.
Ma nel cesto – affermano gli agricoltori – troveranno “solo i peperoncini, gli unici a non essere distrutti dalla fauna selvatica“.
L’intento dei rappresentanti dell’associazione è quello di accorciare i tempi sul pronunciamento del Tar, ma anche quello di far sentire la loro voce desiderosa si tutelare raccolti e campi agricoli.
Nella nota dell’associazione non manca una nota polemica nei confronti delle associazioni ambientaliste che hanno promosso il ricorso che ha portato alla sospensione dell’abbattimento di 469 cervi nel territorio abruzzese.
“La manifestazione oltre ad essere ironica – si legge nella nota – è volta ad invitare i contadini e gli automobilisti danneggiati da questi animali a denunciare penalmente, sia i ricorrenti che i responsabili del TAR Abruzzo che per una questione ideologica si mette in pericolo i cittadini e si continua a spendere soldi per tutelare un animale in sovrannumero. Si rammenta che a Roio colle frazione di L’Aquila, sono in atto focolai di infezione tubercolosi bovina, trasmissibile all’uomo, per i quali sono stati abbattuti circa 200 capi bovini, i quali hanno contratto l’infezione al pascolo condiviso con i cervi. La propagazione della TBC attraverso i cervi metteranno in pericolo anche l’orso marsicano è stato finanziato dalla comunità europea 6 LIFE BEAR-SMART CORRIDORS per un importo di quasi 5 milioni di euro“.