06 Dicembre 2024 - 09:07:25
di Redazione
“Apprendiamo dalla stampa la sottoscrizione del protocollo sul “Controllo di Vicinato” firmato ieri dal
prefetto dell’Aquila Giancarlo Di Vincenzo e dal sindaco Pierluigi Biondi, e sebbene riconosciamo lo
spirito che ha animato questa iniziativa, non possiamo fare a meno di sottolineare che questa proposta
rischia di essere un’illusione che non affronta le cause reali dell’insicurezza nella nostra città”.
La segreteria provinciale del Sindacato italiano unitario lavoratori polizia commenta così la sottoscrizione del protocollo sul controllo di vicinato di ieri in Prefettura.
“Sembra essere affidato alla popolazione il compito di sentinelle” del territorio e segnalare situazioni
critiche alle forze dell’ordine. Un’esperienza che a dire il vero tutt’altro che nuova, già sperimentata da
anni in altre città e che non ha certo arginato i fenomeni di microcriminalità – precisa il sindacato – è evidente che all’Aquila c’è un problema legato alla sicurezza e alla sua percezione. Sono obiettivamente frequenti aggressioni, violenze, molestie, vandalismi e furti. Fenomeni fuori dalla portata dell’ipotizzato controllo di vicinato”.
“Eventi di delinquenza come quello verificatosi lo scorso sabato sera, ad esempio, che sembra essere solo
l’inizio di un vero e proprio regolamento di conti, vanno affrontati da una politica per la sicurezza concreta e organizzata – precisa la nota – È necessario intensificare le misure preventive, la videosorveglianza, le pattuglie, riqualificare e rivitalizzare le aree più degradate. Bisogna capire come si compone l’attuale tessuto sociale e l’effetto generato su di esso dalle differenti culture. Soprattutto, è imprescindibile il ripianamento degli organici delle donne e degli uomini in divisa in provincia. Gli unici veri professionisti che sanno e possono operare nel campo della prevenzione e la repressione dei reati e nelle attività info-investigative”.
“Sia chiaro – continua il Siulp – per controllare il territorio e assicurare la sicurezza dei cittadini aquilani
non si può fare a meno dei 250 poliziotti che sono andati e andranno in pensione tra il 2022 e il 2026.
La professionalità delle Forze dell’ordine non potrà mai essere surrogata da un protocollo che, sulla carta,
impegnerebbe, non si capisce quali cittadini, a vigilare e concorrere alla sicurezza della città senza neanche una precisa tutela personale, né legale”.
“La sicurezza, sia quella reale sia quella percepita – conclude il sindacato – è un diritto fondamentale da
garantire attraverso un impegno strutturale che va ben oltre il coinvolgimento di semplici cittadini, i quali,
a nostro modo di vedere, dovrebbero solo beneficiare degli effetti di una politica securitaria.
La prevenzione e la protezione della comunità non è un’illusione, necessitano di quelle risposte che
quando mancano generano una scarsa percezione della sicurezza come quella che oggi, i cittadini aquilani, non sopportano più”.