06 Dicembre 2024 - 13:31:34

di Martina Colabianchi

Fino a qualche settimana fa, il sindaco Biondi ribadiva come L’Aquila fosse tra le città più sicure d’Italia; annunciava, poi, per l’ennesima volta, l’installazione di 1000 telecamere di videosorveglianza. Al grido d’allarme di residenti e commercianti del centro storico, oltre che delle forze politiche di opposizione, rispondeva parlando di ‘strumentalizzazioni. Poi, il sindaco assente – impegnato a presenziare alle kermesse nazionali di Fratelli d’Italia, e ci chiediamo a spese di chi – ha cambiato rotta, provando a buttarla in caciara chiamando in causa la politica nazionale per prendersela con il centrosinistra. Intanto il centro storico dell’Aquila, sabato scorso, è stato – per l’ennesima volta – teatro di una rissa violentissima tra giovanissimi, che si sono confrontati a colpi di spranghe e cinghiate, coinvolgendo decine e decine di ragazzi col rischio che, in questo fine settimana, possa andare in scena l’ennesima resa dei conti. Una situazione totalmente fuori controllo“.

Il Partito Democratico dell’Aquila è molto duro nei confronti dell’amministrazione comunale per quanto riguarda il tema della sicurezza in città, balzato di nuovo agli onori della cronaca dopo la violenta rissa avvenuta in pieno centro storico sabato scorso. L’accusa, senza giri di parole, è al primo cittadino Pierluigi Biondi, ritenuto colpevole di non occuparsi della sicurezza dei suoi cittadini, limitandosi ad apporre la sua firma al protocollo d’intesa sul controllo di vicinato.

Un primo passo certo importante, ma non sufficiente secondo il Pd, che annuncia una serie di proposte concrete che illustrerà direttamente al Prefetto.

Vogliamo ribadirlo con forza – scrivono -: sebbene il sindaco dell’Aquila continui a nascondere la testa sotto la sabbia dinanzi ad una escalation di fatti di violenza mai verificatisi prima in città, bisogna prendere atto che L’Aquila è diventata una piazza di spaccio, con la presenza di organizzazioni criminali che si servono di gruppetti di giovanissimi – migranti, e non – come manodopera a basso costo. Non si può continuare a far finta di non vedere ciò che accade al parco del Castello, alla Villa comunale, nei vicoli bui e abbandonati del centro storico, a pochi passi dal luccicante asse centrale“.

Biondi, e i suoi fedelissimi sotto dettatura, blaterano di “immigrazionismo a tutti i costi”: eppure, tramite un accesso agli atti dei nostri consiglieri si è appreso che i giovani in casa-famiglia sono soltanto 66, distribuiti in 8 strutture. Se davvero il problema fosse lì, si tratterebbe di un fallimento di questa amministrazione che, evidentemente, non sovraintende adeguatamente sebbene ne abbia piena responsabilità. Si è scoperto, inoltre, che Regione Abruzzo non si è dotata di una legge sugli accreditamenti: di fatto il Comune fa da sé, nessuna struttura è adeguatamente accreditata. E di nuovo, le responsabilità politiche sono chiarissime“.

Abbiamo scoperto, inoltre, – prosegue la nota – che l’amministrazione comunale non dispone neppure dei dati sui CAS che vengono gestiti direttamente dalla Prefettura, attraverso apposite convenzioni. Come non bastasse, Biondi e la sua Giunta non si sono mai interessati ad attivare protocolli con Provincia, Regione, Prefettura e parti sociali per garantire formazione e occupabilità ai giovanissimi che escono dalle case-famiglia: i ragazzi, appena compiuti 18 anni, si ritrovano per strada, senza lavoro, senza rete familiare, senza sostegni. Ovviamente, il rischio che finiscano nelle mani di organizzazioni criminali è altissimo“.

Chiederemo conto al Prefetto su dati, convenzioni e numeri: sarà nostra premura, nei prossimi giorni, avanzare richiesta formale di incontro, come già fatto mesi fa; all’epoca, una nostra delegazione venne accolta dal Prefetto e dai vertici delle forze di polizia: fummo rassicurati, sebbene la situazione ci sembrasse già gravemente compromessa. Ebbene, ora ci aspettiamo anche dal Prefetto una ferma presa di posizione“.

Porteremo in Prefettura una serie di proposte concrete; la prima: Biondi deve nominare un Comandante di Polizia locale a tempo pieno, e deve farlo subito. È sconcertante che, pur di controllare direttamente il corpo, il sindaco si sia ostinato, per anni, a non nominare un Comandante – così come previsto dalle norme – indicando suoi dirigenti di fiducia, fino al punto di essere ripetutamente bastonato dal Tar e dal Consiglio di Stato. Oggi, siamo arrivati al paradosso che in una città come L’Aquila abbiamo un Comandante a scavalco da Ascoli Piceno, per un giorno a settimana. A cosa serve il controllo di vicinato se non c’è un corpo di Polizia locale adeguatamente strutturato e organizzato?“.

È necessario, inoltre, dare risposta alle richieste di potenziamento d’organico che arrivano dagli uomini e le donne in divisa, gli unici che possono operare sul campo per prevenire e reprimere i reati; non è possibile che non si abbiano forze adeguate almeno per controlli costanti, in particolare nei fine settimana, sulle aree della cosiddetta movida“.

C’è poi l’enorme tema del centro storico, l’altro grande fallimento dell’amministrazione Biondi – proseguono ancora i dem -. È rimasto completamente inapplicato l’ordine del giorno, votato all’unanimità dal Consiglio comunale su impulso delle opposizioni, che impegnava il sindaco, tra le altre cose, a garantire decoro, pulizia, illuminazione alle ampie zone del centro lasciate completamente al buio, nel totale degrado. Angoli di città, alcuni persino abitati, che Biondi fa finta di non vedere“.

Da anni ripetiamo, inascoltati, che vanno riportati in centro storico gli uffici e, soprattutto, le scuole; da anni proponiamo, inascoltati, progetti sociali, luoghi e spazi che possano offrire ai giovani un’alternativa per vivere pienamente il cuore della città; da anni chiediamo, inascoltati, politiche di residenzialità strutturate: la qualità della vita nel centro storico cittadino sta precipitando, e non ci si deve meravigliare se fenomeni criminali che, altrove, avvengono in aree periferiche, all’Aquila accadono nel centro cittadini. Queste e altre proposte porteremo, di nuovo, al Prefetto“.

Intanto, ci auguriamo che nel fine settimana ci sia la volontà di rinforzare i controlli considerato che, di chat in chat, stanno girando pericolosissimi inviti a regolamenti di conti tra bande che fanno tremare i polsi; così come ci preoccupano, e non poco, le ronde di cittadini che sembrerebbe si stiano organizzando anche nelle frazioni. La situazione rischia di precipitare: bisogna intervenire subito!“, conclude il Pd aquilano.