09 Dicembre 2024 - 11:48:39

di Martina Colabianchi

A fine novembre gli incassi comunali, a livello nazionale, derivanti dall’imposta di soggiorno sono pari a 945 milioni di euro, di circa 100 milioni superiori alle previsioni dell’Osservatorio Nazionale di Jfc sulla tassa di soggiorno di inizio anno, che quantificava in 846 milioni il potenziale incasso del 2024, mentre il dato pre-consuntivo di fine anno indica il superamento dei 976 milioni di euro.

L’Abruzzo è tra le regioni italiane a segnare maggiori percentuali di incremento con un +25,7% di incassi, preceduta solo dal Lazio, che segna un +55,6%, e il Trentino Alto Adige dove gli incassi sono aumentati del +40,9%.

A livello nazionale, si assiste ad una continua corsa ad innalzare le tariffe di tale imposta: diversi amministratori dichiarano apertamente di aumentare l’imposta di soggiorno in quanto costretti a causa “dei tagli imposti da questa manovra di bilancio“, mentre altri giustificano tale decisione affermando che “l’imposta di soggiorno viene ritoccata al rialzo per fronteggiare le problematiche dell’overtourism“, senza però spiegare quali siano tali misure. “In estrema sintesi, ciò che ancora manca, dopo ormai 15 anni dalla sua re-introduzione, è la chiarezza sull’utilizzo reale di tali fondi perché, come affermano in molti, tali risorse vengono sempre più utilizzate per coprire buchi di bilancio dei Comuni” conclude Jfc.

Un “tesoro” che nel 2024 supererà la cifra record di 976 milioni e nel 2025 salirà a oltre 1 miliardo 52 milioni. Questo infatti l’incasso complessivo della tassa di soggiorno secondo i calcoli di Jfc.