12 Dicembre 2024 - 18:02:13

di Tommaso Cotellessa

Con la cerimonia di premiazione tenutasi a Palazzo Emiciclo, si è conclusa la ventitreesima edizione del Premio giornalistico Guido Polidoro, organizzato dall’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo. Un evento che celebra l’eccellenza del giornalismo, dando risalto a storie capaci di coniugare passato, presente e futuro.

Il primo premio è stato assegnato a Valerio Di Fonso per il suo articolo Una Stella sulla Maiella, pubblicato a fine aprile sulla testata online Il Germe. Il reportage, frutto di un’esperienza diretta dell’autore, racconta il Freedom Trail, un percorso di 60 chilometri che da Sulmona a Casoli ripercorre il “Sentiero della Libertà”. Questa via, dopo l’8 settembre 1943, fu fondamentale per la fuga di prigionieri alleati e italiani in opposizione al nazifascismo. Si tratta, come ha spiegato lo stesso Di Fonso, di “una sorta di diario di questa marcia di 60 chilometri che ripercorre i passi dei partigiani che, partendo da Sulmona, arriva fino a Casoli, dove vi era il comando degli alleati, scavalcando appunto la Maiella. È un racconto che comunque nasce da tante emozioni e sensazioni che regalano i 60 chilometri di marcia, ma soprattutto i marcianti, che sono molto spesso, anzi, sono soprattutto ragazzi, studenti, e quindi è proprio la loro spontaneità, la loro sincerità, che fa sì che questa sia una bella storia da raccontare”.

L’opera di Di Fonso ha colpito la commissione per la capacità di intrecciare memoria storica e riflessione contemporanea, offrendo uno spunto su come il passato possa ancora ispirare valori e azioni nel presente.

“Sono davvero felice di aver ricevuto questo riconoscimento” ha dichiarato Di Fonso, sottolineando però che si tratta di “un premio, sì, individuale, però che è una somma di tante esperienze, di tante persone che ho incontrato nel mio percorso e dalle quali ho attinto tanto. Mi piace condividerlo con tutte queste persone, da chi mi ha messo in mano una penna a 19 anni, a tutti i colleghi e amici che ho conosciuto nella scuola di giornalismo che ho frequentato, fino al direttore Patrizio Iavarone, che mi ha dato tanta fiducia per scrivere nella testata del germe

una sorta di diario, fondamentalmente, di questa marcia di 60 chilometri che ripercorre i passi dei partigiani che, partendo da Sulmona, arriva fino a Casoli, fondamentalmente, dove vi era il comando degli alleati, scavalcando appunto la maiella. È un racconto che comunque nasce da tante emozioni e sensazioni che regalano i 60 chilometri di marcia, ma soprattutto i marcianti, che sono molto spesso, anzi, sono soprattutto ragazzi, studenti, e quindi è proprio magari la loro spontaneità, la loro sincerità, che fa sì che questa sia una bella storia da raccontare.

Al secondo posto si è classificata Luciana Celeste di Tv2000, mentre il terzo premio è stato assegnato a Sergio Sciarra della TGR Abruzzo.

La cerimonia conclusiva, ospitata nella Sala Ipogea di Palazzo Emiciclo, non si è limitata alla consegna dei premi, ma ha offerto un momento di dibattito su temi di grande attualità per il mondo dell’informazione. In particolare, è stata affrontata la questione della “cultura della cancellazione” (cancel culture), evidenziando la sfida per i giornalisti nel bilanciare il rispetto delle nuove sensibilità emergenti con la libertà di espressione, evitando di cadere nell’autocensura.

Un tema, questo, che richiama il ruolo cruciale del linguaggio nel rappresentare le complessità della società contemporanea senza rinunciare alla verità e alla profondità delle storie narrate.

La cultura della cancellazione“- ha spiegato il presidente dell’Ordine dei Giornalisti Stefano Pallotta è un problema sul quale noi dobbiamo assolutamente riflettere come giornalisti. Il faro che in qualche modo può illuminare il nostro cammino dal punto di vista della narrazione giornalistica e quindi all’attenzione che dobbiamo porre alle sensibilità nascenti nella società è sicuramente il codice deontologico.

Il Premio Guido Polidoro, giunto alla sua ventitreesima edizione, continua a rappresentare un’occasione fondamentale per valorizzare il giornalismo di qualità, rendendo omaggio al lavoro di chi, come Polidoro, ha fatto della professione una missione al servizio della società.

Il presidente Pallotta ha espresso la sua soddisfazione per il percorso sinora compiuto “Siamo giunti alla ventitresima edizione e questo è un risultato molto importante del premio e la partecipazione di quest’anno è stata di gran lunga superiore rispetto alle altre edizioni anche questo la dice lunga sul grado ormai di penetrazione di questo premio nelle coscienze della professione giornalistica in Abruzzo.”