13 Dicembre 2024 - 12:21:20
di Redazione
Furto aggravato, ricettazione, possesso di strumenti da scasso. Sono queste le accuse contestate a due uomini, rintracciati ed arrestati ieri mattina. Irreperibile il terzo.
Tutto inizia dalle indagini avviate dai militari della stazione di Lucoli dopo alcuni furti in abitazione che si erano registrati agli inizi di settembre nel comune amiternino. Abbastanza comune il modus operandi: due entrano in casa, uno rimane fuori a fare da “palo”.
Effettuati i sopralluoghi e raccolte le denunce, le attenzioni degli investigatori si sono concentrate sui sistemi di videosorveglianza, sia pubblici che privati, sino a riuscire a dare un volto ai malviventi. L’attività successiva, coordinata dalla Procura della Repubblica aquilana, ha poi permesso di associare un nome a quei volti e di trovare quei riscontri oggettivi che, valutati dal G.I.P. del Tribunale di L’Aquila,
hanno portato alla misura cautelare della custodia in carcere.
Ieri mattina l’esecuzione della misura: a Tagliacozzo è stato individuato un 30enne italiano, accusato anche, nella fuga dopo uno dei furti a Lucoli, di aver fornito false generalità durante un controllo dei carabinieri di Ascoli Piceno. L’uomo è stato condotto presso il carcere di Avezzano, in attesa dell’interrogatorio di garanzia. Un 23enne residente fuori regione, anche lui italiano, è stato rintracciato invece nel carcere di Frosinone, dove era già detenuto per un’altra vicenda. Ricercato attivamente il terzo complice, un 28enne, fratello di uno degli arrestati.
Nel corso delle indagini è stata recuperata una parte della refurtiva, ossia gioielli ed alcuni orologi di pregio, riconosciuti come propri da una delle vittime.