24 Dicembre 2024 - 10:12:27

di Martina Colabianchi

Non si placano le polemiche relative agli avvisi di pagamento per prenotazioni non annullate che la Asl 1 sta facendo recapitare a molti cittadini in questi giorni. Avvisi che, molto spesso, fanno riferimento anche a periodi risalenti a molto lontano nel tempo.

Riceviamo e pubblichiamo la lettera che un cittadino aquilano ha indirizzato direttamente alla Asl 1, ma anche al consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci e al segretario della Cgil L’Aquila Francesco Marrelli, che in questi giorni si sono schierati fortemente contro l’operato dell’azienda sanitaria locale.

Di seguito riportiamo i passaggi a nostro avviso più significativi della lettera, in cui vengono messe in luce quelle che sarebbero le principali criticità nella riscossione per prenotazioni non annullate, tra cui le tempistiche, la mancata indicazione della tipologia di esame che si sarebbe dovuto effettuare e l’impossibilità, a volte, di dimostrare un’avvenuta disdetta. A margine, le annose problematiche che investono la sanità locale, in primis le lunghe liste d’attesa per poter effettuare una visita.

“In primo luogo vorrei segnalare che la modalità prescelta da Codesta struttura per esigere il pagamento di visite non annullate è poco trasparente e del tutto carente sotto il profilo informativo, in quanto la comunicazione inviata dall’Agenzia delle Entrate – Riscossioni, non è preceduta da nessun avviso da parte di Codesta struttura e non specifica neppure il tipo di visita o esame di cui si richiede il pagamento, trattandosi peraltro di prenotazioni risalenti nel tempo, in alcuni casi anche ad un decennio. Ciò comporta per l’utenza, soprattutto per le persone più anziane o con problemi di salute, notevoli disagi, in quanto per acquisire maggiori informazioni e comprendere il tipo di visita o esame per il quale è stato chiesto il pagamento, bisogna necessariamente recarsi presso i Vs. sportelli del Cup, dove mediamente i tempi di attesa sono di circa due ore.

Si rende necessario, inoltre, ricordare a Codesta struttura che per quanto concerne gli annullamenti di esami prenotati, il CUP solo di recente ha introdotto la modalità di fornire ricevuta della disdetta attraverso l’inoltro di una mail all’indirizzo di posta elettronica dell’utente, in quanto negli anni a cui fanno riferimento le richieste pervenutemi (anni 2015, 2016, 2017, 2019), non era prassi del CUP rilasciare alcuna ricevuta di annullamento. Il mancato rilascio di una ricevuta è una modalità tuttora presente anche nei casi di spostamento di una visita, in quanto, di norma, gli operatori rilasciano soltanto la nuova prenotazione senza fornire copia della disdetta della precedente prenotazione.

Si fa presente altresì, che presso la Vs. struttura i tempi di attesa per prenotare una visita/esame possono arrivare anche oltre due anni, come nel caso della mia recente richiesta di visita dermatologica, per la quale mi è stata riservata una prenotazione per il giorno 7/7/2027 (dico sette luglio duemilaventisette). Appare evidente che il permanere di tale tempistica, oltre a generare i disagi di cui sopra, (infatti il Vs. modulo di richiesta di annullamento presente sul Vs. sito – consapevole dei Vs. ritardi nella prenotazione delle visite per accertare diagnosi – contempla anche il caso del decesso dell’interessato) non potrà non essere considerato come un implicito invito all’utente a rivolgersi alla sanità privata. Infatti, in presenza di tali lunghe liste di attesa, per scongiurare ritardi nelle cure o nella formulazione di diagnosi, l’unica alternativa resta la visita a pagamento. Del resto è comprovato che le visite o esami in intramoenia presso la Vostra struttura hanno tempi di prenotazione molto più celeri.  

Per comune memoria è opportuno rammentare ancora che simili richieste di pagamento di prenotazioni non annullate risalenti ad anni passati, sono in precedenza già pervenute al sottoscritto, il quale dopo essersi sottoposte a laboriose ricerche ed a lunghe attese presso i Vs. sportelli Cup (insomma ad un vero e proprio calvario), ha potuto documentare con Pec del 10/11/2023 l’infondatezza della Vs. richiesta, come poi riconosciuto anche da Codesta struttura con successiva Vs. PEC del 16/11/2023.  

In presenza di numerosi disguidi e diffuse criticità da parte di Codesta amministrazione, ancora oggi la Vs. struttura, ha il coraggio di reiterare nei miei confronti richieste di pagamento di ulteriori esami/accertamenti risalenti ad anni passati (e cioè agli anni 2015, 2016, 2017, 2019). Tuttavia, anche in questa occasione, come vedremo in seguito, potrò documentare come tali prenotazioni di esami siano stati regolarmente pagati ovvero disdetti allo sportello Cup (in presenza talvolta di terminali/sistemi non funzionati per mancanza di collegamento), senza il rilascio, come precisato in premessa, di alcuna ricevuta di annullamento all’epoca non prevista.

Al riguardo, appare doveroso richiederVi nuovamente se le richieste in discorso siano una diretta conseguenza del recente grave episodio di hackeraggio che ha interessato codesta ASL, come ampiamente riferito dai media locali e nazionali.

Ciò in quanto, ragionevolmente, se l’Asl disponesse ancora oggi di tutti i dati del sottoscritto (ovvero dell’utenza in generale), avrebbe potuto controllare come le stesse, siano state regolarmente regolarizzate, senza arrecarmi ulteriori disagi. Sarebbe auspicabile per il futuro che Codesta amministrazione anziché allarmare una intera cittadinanza con richieste infondate o non verificate (e probabilmente anche prescritte) indirizzasse tutti gli sforzi nella riduzione dei tempi di attesa di esami e visite, in quanto riservare ad una visita dermatologica, come nel mio caso, una prenotazione per il 2027 è del tutto inaccettabile.   

Per le ulteriori prenotazioni del 2015, le stesse, sulla base dei miei personali ricordi, sono state annullate agli sportelli Cup che, come sopra ricordato, nel periodo in discorso non rilasciavano ricevute ed all’utente non era dato alcun modo di verificare l’annullamento della prenotazione ovvero il corretto inserimento dei dati da parte dell’operatore. Si rammenta altresì che nei casi di mancato funzionamento dei sistemi operativi, l’operatore del Cup procedeva ad annotare manualmente i dati della prenotazione da disdire per poi inserirli in una fase successiva, una volta ripreso il funzionamento del sistema, senza ovviamente svolgere nessun contraddittorio con l’utente (non più presente allo sportello), al fine di verificare il buon fine dell’operazione.

Pertanto, il sottoscritto, avendo documentato il pagamento/annullamento delle prestazioni in discorso, ritiene nulle le Vs. richieste di pagamento inoltrate dall’Agenzia delle Entrate – Riscossioni con scadenza 31/12/2024.

Vi diffido pertanto dal procedere ad ulteriori richieste della specie, in quanto le stesse mi stanno procurando dei notevoli disagi emotivi. 

Con l’occasione, tenuto conto del reiterarsi di richieste della specie da parte di Codesta amministrazione, il sottoscritto chiede ancora una volta al Vs. Responsabile della Protezione dei dati (DPO), se, in relazione all’episodio dell’hackeraggio dei dati, vi sia stata effettivamente la perdita dei suoi dati personali ovvero se gli stessi siano stati – anche momentaneamente – trattati da persone non autorizzate, in violazione alle norme sulla legge della privacy di cui al GPDR 2016/679 (Regolamento UE sulla protezione e trattamento dei dati personali). Di tanto, il sottoscritto attende urgente risposta nei termini di legge.

Il sottoscritto, inoltre, in relazione alla sottrazione dei dati ed ai numerosi disguidi avvenuti durante il periodo di hackeraggio chiede a Codesta struttura di ricevere espressa conferma che i risultati degli esami effettuati durante il periodo di hackeraggio (esami effettuati il 20/5/2023) corrispondono al vero e non siano stati esposti ad errori manuali di trascrizione, tali da alterarne il corretto esito, in quanto gli stessi sono stati rilasciati secondo schemi non conformi a quelli in uso presso Codesta struttura.  Di tanto attendo Vs. esplicita conferma. 

Per tutto quanto sopra, in attesa dei Vs. riscontri il sottoscritto Vi chiede, infine, se vi sia nei suoi confronti un intento vessatorio ovvero se i disguidi di cui sopra siano alquanto generalizzati, in quanto purtroppo rientrano nei livelli standard di servizio della Vs. struttura“.