03 Gennaio 2025 - 18:55:31
di Martina Colabianchi
“Siamo oramai alla coda della ricostruzione privata, quasi al 90% di contributi concessi, e quest’anno abbiamo fatto meglio dell’anno scorso, ovvero superare i 180 milioni per 120 interventi che diventeranno cantieri che saranno conclusi nel 2026, in particolare nelle frazioni. Meno bene quella pubblica soggetta agli appalti. Ora la priorità è eliminare, a cominciare dal centro storico dell’Aquila, i ‘buchi neri’ rappresentati dagli aggregati edilizi bloccati per varie ragioni“.
A oltre 15 anni e mezzo dal terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009, a tracciare un bilancio aggiornato della ricostruzione è Salvo Provenzano, 47enne ingegnere titolare dell’Ufficio Speciale Ricostruzione dell’Aquila.
Per quanto riguarda la ricostruzione privata dell’Aquila e frazioni, in tutti questi anni sono state presentate 29.827 pratiche, di cui 3.592 annullate o archiviate, e ne sono state approvate 29.245. Ne restano da istruire solo 582. Come avevamo già documentato, si è ormai al 98%.
In termini economici la ricostruzione post sisma ammonta a un preventivo di 8.354.660.268 euro e 6.605.872.413 euro sono stati già erogati, restano da stanziare 721.345.614 euro, non considerando le pratiche annullate o archiviate. La spesa è dunque all’88%.
Meno bene la ricostruzione degli edifici pubblici: rispetto al costo complessivo, comprese le opere di messa in sicurezza, di 2.541.830.000 euro, è stata erogata la somma di 1.666.575.000 euro. Allo stato attuale, dunque, su 774 interventi programmati ne sono stati conclusi 371, 117 sono nella fase di cantiere e 118 in fase di collaudo. Ma rispetto alla ricostruzione privata si è molto più indietro, al 65,7%.