07 Gennaio 2025 - 18:46:03

di Tommaso Cotellessa

La Flc Cgil dell’Aquila, in occasione dell’inaugurazione del Liceo Classico Ovidio di Sulmona torna ad affrontare il tema dell’edilizia scolastica. Infatti, come sottolineato dalla segretaria della sigla sindacale Miriam Anna Del Biondo, quella che avrebbe potuto rappresentare una giornata interamente dedicata alla celebrazione di un importante risultato per l’edilizia scolastica nella nostra provincia si trasforma, invece, nell’ennesima occasione per riflettere sulle gravi criticità che continuano a caratterizzarla.

Infatti pur accogliendo con grande entusiasmo il ritorno del Liceo Classico Ovidio di Sulmona nella sua storica sede in Piazza XX Settembre, questa buona notizia si affianca ad una situazione che resta preoccupante.

Il quadro complessivo dell’edilizia scolastica nella nostra provincia non permette mai di abbassare la guardia infatti, come sottolineato dalla segretaria della Flc Cgil in una nota, molte scuole restano in condizioni difficili: il degrado dell’IIS Di Nino, gli spostamenti provvisori delle scolaresche tra spazi inadeguati, e le transenne che accolgono alunni e famiglie all’ingresso dell’IC Radice Ovidio sono solo alcuni degli esempi nella zona di Sulmona.

Inoltre sull’edilizia scolastica aquilana grava l’allarme lanciato dal professor Salvatore, docente dell’Università dell’Aquila, durante una conferenza stampa convocata dal senatore Fina al Senato, con la quale è stato riportata in primo piano l’insufficiente sicurezza degli edifici scolastici aquilani.

Tale scenario richiama alla memoria, come scrive la stessa Del Biondo, ” la chiusura e la relativa diaspora dell’edificio dei licei del Convitto Nazionale Cotugno, nel 2017. Convitto Nazionale già segnato dal ricordo di numerosi convittori che trovarono la morte in un edificio non sicuro la notte del 6 aprile 2009

La sindacalista entra poi nel dettaglio della situazione aquilana ricordando che “nel Comune dell’Aquila, oggi apprendiamo anche che sono a rischio di crollo due edifici che ospitano altrettante scuole dell’Infanzia, di competenza del Comune. Inoltre, ci tocca ancora una volta ricordare che ci sono intere generazioni di alunni ed alunne aquilane che non hanno mai studiato in un vero edificio scolastico poiché, se un ciclo intero di istruzione obbligatoria dura 10 anni, gli alunni e le alunne dell’Aquila quei 10 anni li hanno trascorsi nei MUSP che rallegrano il panorama post sismico ormai da quasi sedici anni.

C’è un piano di ricostruzione e ci sono risorse, rassicurano – prosegue Del Biondo – Ma forse la ricostruzione dell’edilizia scolastica non è prioritaria se al momento sono stati ricostruiti solo 3 edifici; mentre in 9 sono in corso i lavori o sono stati appaltati (che non è la stessa cosa) e per altri 6 siamo ancora in fase di progettazione. Dopo 16 anni. C’è un ritardo ingiustificabile e rileviamo, ancora una volta, la scelta non condivisibile di non ricostruire alcun edificio scolastico nel centro storico di una città avviata alla gentrificazione”.

Tuttavia nella nota si mette in evidenza il fatto che esistano in provincia esempi virtuosi di gestione dell’edilizia scolastica, infatti ad Avezzano c ’è un’attenzione all’edilizia scolastica che sta restituendo alla cittadinanza edifici innovativi per la didattica, sicuri e belli da vedere, che non è un elemento frivolo, se si parla di scuola e di benessere delle giovani generazioni. E insieme ad Avezzano, solo per citarne alcuni, possiamo parlare del Comune di Celano o di quello di Pratola Peligna. Di quello di Castel di Sangro o di quello di Raiano”.

Quindi, oggi festeggiamo il rientro in centro del Liceo Classico Ovidio e plaudiamo a quello che questo potrà significare per la vitalità della città di Sulmona che vive, come tutta la Valle Peligna, una fase di declino industriale, economico e sociale. Non possiamo però non ricordare che un Paese, in tutte le sue derivazioni locali, che siano le Province o che siano i Comuni, che non investe in sicurezza e in istruzione è un Paese che sceglie di non progredire e di non puntare sul suo stesso futuro” così conclude la nota.