Associazione Onlus "Cittadini per i cittadini" su "Abruzzo modello unico"
09 Gennaio 2025 - 18:42:19
Come Associazione Onlus “Cittadini per i cittadini” raccogliamo l’invito
al
dibattito pubblicato sul “Centro” il 31 dicembre scorso (articolo
“Abruzzo modello
unico”), ed esprimiamo la nostra in merito al confronto di opinione tra
una Asl unica
regionale ed un servizio regionale suddiviso tra le quattro Asl.
A nostro avviso si tratta di una caratteristica di minor importanza
rispetto allo
svolgimento del servizio sanitario a favore della popolazione e con un
sano
discernimento per garantire la sicurezza e la salute pubblica. Siamo
tutti consapevoli
che le passate esperienze del periodo pandemico abbiano generato un
timore indotto
che ha portato ad avere più paura delle patologie. Prova ne è stata il
crescente abuso
nel ricorrere ai Pronto Soccorso per il timore di essere malati, cosa
che ha più volte
affermato anche il direttore sanitario, riconoscendo inoltre carenza di
personale e di
strumentazione in alcuni ospedali.
Purtroppo a livello mediatico l’informazione sulle malattie tende ad
essere
patogena e alimenta paure immotivate, mentre invece non basta valutare
le malattie,
perché andrebbe considerato il malato come individuo con una sua
diversità e una sua
anamnesi personale. Un servizio sanitario che non sa rispondere in modo
sano e
autorevole alle diverse condizioni di bisogno e difficoltà delle
persone, incide sulla
felicità degli esseri umani e come ricaduta c’è lo stato di malessere,
creando così un
circolo vizioso.
L’Asl unica, senza questi necessari accorgimenti, non limiterebbe i
costi e ci
sarebbero scarsi risultati o, peggio ancora, si rischierebbe di creare
ancora più
distanza con l’istituzione e la possibilità di interfacciarsi con essa
all’occorrenza.
La nostra regione ha orograficamente realtà diverse e con peculiari
caratteristiche che solo a livello provinciale possono essere ben
conosciute. A nostro
avviso il passaggio ad una Asl unica non dà nessuna garanzia: già con
quattro Asl la
situazione è sotto gli occhi di tutti, con sessantamila persone rimaste
senza medico di
base. La riduzione delle Asl, precedentemente attuata, non ha migliorato
l’efficienza e
l’efficacia della sanità! Non conosciamo lo studio e le valutazioni
tecniche e
scientifiche che sono state considerate per proporre l’ulteriore
riduzione del numero
delle Asl, viceversa temiamo che un accentramento possa lasciare
territori penalizzati
o possano esserci distrazioni di fondi a favore di una realtà rispetto
ad un’altra,
considerata marginale in un ragionamento complessivo.
Ciò che a nostro parere occorre garantire maggiormente sono i controlli
per
quanto riguarda il servizio erogato dalle strutture in tutti gli ambiti,
comprese quelle
adibite alla cura degli animali.
al
dibattito pubblicato sul “Centro” il 31 dicembre scorso (articolo
“Abruzzo modello
unico”), ed esprimiamo la nostra in merito al confronto di opinione tra
una Asl unica
regionale ed un servizio regionale suddiviso tra le quattro Asl.
A nostro avviso si tratta di una caratteristica di minor importanza
rispetto allo
svolgimento del servizio sanitario a favore della popolazione e con un
sano
discernimento per garantire la sicurezza e la salute pubblica. Siamo
tutti consapevoli
che le passate esperienze del periodo pandemico abbiano generato un
timore indotto
che ha portato ad avere più paura delle patologie. Prova ne è stata il
crescente abuso
nel ricorrere ai Pronto Soccorso per il timore di essere malati, cosa
che ha più volte
affermato anche il direttore sanitario, riconoscendo inoltre carenza di
personale e di
strumentazione in alcuni ospedali.
Purtroppo a livello mediatico l’informazione sulle malattie tende ad
essere
patogena e alimenta paure immotivate, mentre invece non basta valutare
le malattie,
perché andrebbe considerato il malato come individuo con una sua
diversità e una sua
anamnesi personale. Un servizio sanitario che non sa rispondere in modo
sano e
autorevole alle diverse condizioni di bisogno e difficoltà delle
persone, incide sulla
felicità degli esseri umani e come ricaduta c’è lo stato di malessere,
creando così un
circolo vizioso.
L’Asl unica, senza questi necessari accorgimenti, non limiterebbe i
costi e ci
sarebbero scarsi risultati o, peggio ancora, si rischierebbe di creare
ancora più
distanza con l’istituzione e la possibilità di interfacciarsi con essa
all’occorrenza.
La nostra regione ha orograficamente realtà diverse e con peculiari
caratteristiche che solo a livello provinciale possono essere ben
conosciute. A nostro
avviso il passaggio ad una Asl unica non dà nessuna garanzia: già con
quattro Asl la
situazione è sotto gli occhi di tutti, con sessantamila persone rimaste
senza medico di
base. La riduzione delle Asl, precedentemente attuata, non ha migliorato
l’efficienza e
l’efficacia della sanità! Non conosciamo lo studio e le valutazioni
tecniche e
scientifiche che sono state considerate per proporre l’ulteriore
riduzione del numero
delle Asl, viceversa temiamo che un accentramento possa lasciare
territori penalizzati
o possano esserci distrazioni di fondi a favore di una realtà rispetto
ad un’altra,
considerata marginale in un ragionamento complessivo.
Ciò che a nostro parere occorre garantire maggiormente sono i controlli
per
quanto riguarda il servizio erogato dalle strutture in tutti gli ambiti,
comprese quelle
adibite alla cura degli animali.