10 Gennaio 2025 - 18:02:14
di Tommaso Cotellessa
Un lungo viaggio iniziato a settembre, coinvolgendo ben 32 associazioni culturali, 31 artisti, 18 imprese, centinaia di studenti e migliaia di visitatori. Questi i numeri del progetto “Terre Sonanti – Il Mammut”, che ha portato un mammut di cartapesta a grandezza naturale attraverso il centro storico dell’Aquila e 13 comuni dell’Aquilano. L’iniziativa, ideata da Silvia Di Gregorio, ha avuto l’obiettivo di promuovere il fossile originale del Mammuthus meridionalis vestinus, conservato al Museo Nazionale d’Abruzzo (Munda) e risalente a 1,3 milioni di anni fa.
Il progetto si è concluso ieri al MAXXI L’Aquila, nella sala Voliera, con un evento gremito che ha visto la presentazione del video documentario di Francesco Paolucci e l’apertura di due mostre: una di libri d’arte realizzati dagli studenti, coordinati da Francesca Racano e Debora Frasca, e una fotografica curata da Eleonora Luciani.
“Questo progetto – ha dichiarato Silvia Di Gregorio – ha dimostrato che l’identità territoriale vive nelle relazioni e nella partecipazione. La sinergia tra istituzioni, associazioni e comunità ha dato vita a qualcosa di autenticamente generativo”.
Tra gli interventi istituzionali, il presidente della commissione Bilancio del Comune dell’Aquila, Livio Vittorini, e il rettore dell’Università degli Studi dell’Aquila, Edoardo Alesse, hanno evidenziato il valore culturale e sociale del progetto. “Questa iniziativa – ha sottolineato Alesse – centra a pieno una delle missioni dell’Università: essere al servizio delle comunità”.
Anche Federica Zalabra, direttrice del Munda, ha sottolineato l’importanza del progetto: “A 70 anni dalla scoperta del mammut, questa esperienza di arte partecipata ha rafforzato l’identità comune del territorio. Progetti editoriali e nuove iniziative sono già in cantiere”.
Il progetto ha coinvolto i comuni di Scoppito, Villa Sant’Angelo, Sant’Eusanio Forconese, Barisciano, Fontecchio, Ocre, Acciano, Fossa, Tione degli Abruzzi, San Demetrio né Vestini, Fagnano Alto e Campotosto. Loreto Lombardi, sindaco di Scoppito, comune capofila, ha evidenziato: “Questo viaggio ha dimostrato che il Mammuthus meridionalis è un simbolo per tutto il territorio, non solo per Scoppito. Abbiamo imparato a fare squadra: se 13 comuni ci sono riusciti, anche 50 potranno farlo”.
Raffaello Fico, dell’Ufficio speciale per la ricostruzione del cratere sismico 2009, ha ribadito il valore sociale dell’iniziativa: “Questo progetto rappresenta il presente e il futuro della ricostruzione sociale di questo territorio meraviglioso”.
Il bilancio positivo del progetto apre a nuove opportunità: Roberta Gargano del Teatro Stabile d’Abruzzo ha proposto un protocollo d’intesa per rendere strutturale la collaborazione tra i soggetti coinvolti. La rete creata durante “Terre Sonanti – Il Mammut” si candida così a diventare un modello per iniziative future, con l’obiettivo di continuare a valorizzare il patrimonio culturale e identitario dell’Aquilano.