11 Gennaio 2025 - 13:19:52

di Martina Colabianchi

Resta incandescente la vertenza dell’RSA Villa Dorotea, a Scoppito, dopo la firma dell’ordinanza da parte del sindaco Loreto Lombardi che prevede la sospensione dell’attività della struttura.

La Cgil dell’Aquila ha per questo indetto una conferenza stampa davanti alla struttura che, essenziale nel servizio assistenziale offerto ai più fragili nel territorio, verte però in una crisi profonda che, se non si giungerà ad una soluzione condivisa, porterà alla chiusura della RSA.

La firma del sindaco Lombardi è arrivata conseguentemente ad una lettera inviatagli dalla struttura commissariale del Governo che ha messo nero su bianco l’impossibilità di continuare a garantire il servizio assistenziale. Intanto, i lavoratori e le lavoratrici della cooperativa San Rocco, che opera all’interno della struttura, pur non ricevendo la retribuzione dal mese di agosto continuano a svolgere il loro lavoro.

Unica soluzione passerebbe da un nuovo affitto di ramo d’azienda della RSA sita nell’immobile di proprietà della società Gardenia, della famiglia Vittorini, società che, però, disdetto il precedente contratto per inadempimento, non pare più intenzionata, ad oggi, a stipulare alcun contratto di affitto con nessuna azienda.

Il sindacato chiede l’impegno di tutti gli attori coinvolti, a partire proprio dalla società proprietaria dell’immobile.

Al momento sono attive delle interlocuzioni con soggetti privati che vorrebbero affittare il ramo d’azienda della cooperativa San Rocco per dare continuità assistenziale e occupazionale – spiega il segretario Cgil L’Aquila Francesco Marrelli -. Quello che manca è una disponibilità da parte della società Gardenia all’affitto dell’immobile. Ci troviamo in una fase di incertezza totale, considerando che in questo momento c’è un provvedimento di sospensione delle attività che durerà ancora qualche altro giorno, già si è attivata la Asl per il trasferimento degli ospiti, e noi rischiamo che la struttura venga chiusa“.

Per quanto ci riguarda, è necessario che tutte le parti convergano verso una nuova governance della società, che deve rilevare questa struttura, ma ci vuole la volontà di tutte le parti – rimarca Anthony Pasqualone, segretario generale Fp Cgil L’Aquila -. Al momento sembra che la proprietà dell’immobile non voglia garantire questo percorso, e le conseguenze saranno disastrose per il territorio sia dal punto di vista assistenziale, sia per lavoratrici e lavoratori che rischiano di perdere il lavoro. Ma anche per l’intero territorio, che rischia di perdere i posti letto accreditati, quindi un servizio complessivo alla comunità. Noi chiediamo che tutti convergano verso la direzione di mantenere i posti di lavoro e i servizi al territorio, e quindi una garanzia per le persone anziane ricoverate in questa struttura“.

“Questa struttura è una valvola di sfogo per l’ospedale dell’Aquila, ormai intasato perché non sappiamo più dove mandare le persone con patologie croniche. Se una struttura del genere chiude, l’ospedale dovrà trattenere in sede – sottolinea il primo cittadino di Scoppito Lombardi -. Io chiaramente ho dovuto sospendere l’attività di questa struttura su richiesta del commissario di Governo che mi ha mandato una lettera dicendo che non poteva più garantire l’assistenza. Io posso gestire solo questo nel mio ruolo, ma è chiaro che sono vicino agli ospiti, ai lavoratori e all’azienda“.