14 Gennaio 2025 - 12:57:02
di Redazione
“Il covid è per fortuna depotenziato e molto meno aggressivo, rispetto ai terribili anni della pandemia, ma resta una malattia da non trascurare, e quindi l’invito per l’ennesima volta soprattutto rivolto ai pazienti fragili, immunodepressi e con malattie ematologiche è quello di vaccinarsi”.
Così Alessandro Grimaldi, primario del reparto di Malattie infettive dell’ospedale ‘San Salvatore’ dell’Aquila e capo dipartimento medicina della Asl provinciale nel fare il punto sulle tante forme virali ed influenzali che preoccupano i cittadini.
“Come in tutte le stagioni invernali stiamo arrivando al picco di gennaio, e gli ospedali si riempiono per quelle forme di influenza che colpiscono prevalentemente fragili e anziani, con complicazioni nei pazienti che sono affetti da comorbidità, che hanno già patologie cardiache e respiratorie. Ad incidere è nel territorio aquilano una popolazione mediamente più anziana. E infatti al San Salvatore c’è una richiesta continua da parte del pronto soccorso di posti letto”, spiega ancora l’infettivologo che è anche presidente dell’Ordine provinciale dei medici della Provincia dell’Aquila e segretario regionale del sindacato Anaao.
Sulle recenti potenziali emergenze, Grimaldi sottolinea che “la storia purtroppo ci insegna: un colpo di tosse in Cina può diventare una pandemia in Europa e non dobbiamo abbassare la guardia. Il metapneumovirus non è nuovo, a noi sconosciuto come era il Sars cov 2. Colpisce soprattutto i bambini, causando delle bronchioliti cioè delle infezioni a carico dell’apparato respiratorio piuttosto importanti, che possono essere a volte anche pericolose, ma si sono registrati anche casi abbastanza importanti i pazienti anziani con comorbidità”.
E conferma Grimaldi: “la cura non c’è, possiamo utilizzare ad oggi un vecchio farmaco antivirale, la ribavirina, che utilizziamo quando, diciamo, siamo in condizioni disperate. In realtà l’arma più efficace sarebbe quella dei vaccini, ad oggi non disponibile, problema degli antivirali è infatti che i virus mutano, rendendoli spesso inefficaci. Comunque il metapneumovirus è molto meno aggressivo e letale del covid, bisogna però stare attenti perché siamo solo all’inizio, e non sappiamo se questo virus nel frattempo possa aver sviluppato delle mutazioni”.