15 Gennaio 2025 - 09:50:11
di Marco Giancarli
Prima le polemiche sulla sostituzione delle funi, poi quelle sui parcheggi ed ora sulla navetta che non porterebbe più alla base della funivia ma solo a Fonte Cerreto, costringendo gli sciatori, che per definizione sono degli sportivi, a compiere ben 130 metri a piedi.
Polemiche che, spesso e volentieri, sono sollevate da chi, di questo sport invernale e di tutto ciò che gli ruota attorno conosce, solo nella migliore delle ipotesi, quello che vede in tv, magari quando la Goggia o chi per lei vince qualche gara.
Polemiche innescate solo per il gusto di scrivere qualcosa su questi benedetti social che, usati in tal modo, non fanno altro che alimentare veleni dannosi al territorio, con accuse celate dietro una faziosità partigiana che nulla ha a che fare con la tematica trattata.
Ma ormai quando si parla di Gran Sasso e purtroppo di molte altre tematiche importanti per questa nostra terra, a parlare è molto di frequente chi non conosce gli sforzi e le dinamiche che ruotano attorno a questo comprensorio, con decine di tecnici che fanno del loro meglio per garantire il servizio, dovendo fare i conti con il fatto che si tratta di un impianto a quota 2000 metri.
Ieri la funivia era chiusa a causa di un cavo di soccorso accavallato per le condizioni metereologiche avverse che si sono verificate in questi giorni.
Cose che possono accadere quando si gestisce un impianto a quelle quote, dove il meteo non guarda in faccia nessuno, figurarsi i commentatori seriali.
Eppure quello che si legge, molte volte scritto sempre dalle stesse persone di cui sopra, è l’ennesimo attacco inconsistente smentito dai numeri positivi che in queste festività hanno caratterizzato il Gran Sasso con un +40% di presenze.
Parlino dunque le azioni compiute con i conti da fare a fine stagione perché, le cosiddette chiacchiere, se le porta il vento. Lo stesso che ha fatto accavallare la fune di soccorso!
In ultimo una doverosa informazione per i soliti commentatori maldestri, la Goggia è una sciatrice.