22 Gennaio 2025 - 09:16:31

di Redazione

Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno contraria al depotenziamento e alla paventata chiusura dei tribunali di Avezzano e Sulmona. Una decisione che rischia, secondo l’associazione degli Industriali, “di avere ripercussioni gravissime non solo sul sistema giudiziario locale, ma anche sul tessuto economico e sociale della aree interne”.

“I tribunali di Avezzano e Sulmona rappresentano un presidio fondamentale di legalità e giustizia, indispensabili per garantire il corretto funzionamento delle imprese e la tutela dei cittadini”, dichiara Riccardo Podda, presidente di Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno, “la loro chiusura comporterebbe un aggravio per le imprese, che si troverebbero costrette a rivolgersi ad altre sedi, con un inevitabile aumento di costi, tempi e complessità burocratiche”.

Confindustria esprime profonda preoccupazione anche per le conseguenze che, un accesso limitato alla giustizia, può causare “con il proliferare di comportamenti illegali, specialmente in contesti già caratterizzati da fragilità economiche e sociali. E’ evidente che la chiusura dei tribunali verrebbe percepita come un arretramento istituzionale”.

“La giustizia è un elemento essenziale per la competitività del territorio e per la fiducia delle imprese nel sistema economico locale,” ha dichiarato Marco Fracassi, past president di Confindustria Abruzzo e Confindustria L’Aquila, “spostare i servizi giudiziari altrove significherebbe creare un vuoto istituzionale inaccettabile e metterebbe a rischio l’attrattività stessa, in relazione ai nuovi investimenti. La presenza dei tribunali è essenziale per garantire tempi certi nella risoluzione delle controversie commerciali e per tutelare i diritti delle aziende”. Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno chiede, alle istituzioni competenti, di rivedere questa decisione e di prendere in esame le istanze provenienti dal mondo imprenditoriale e dall’intera comunità”.

“È necessario trovare soluzioni alternative che tutelino il funzionamento della giustizia”, concludono Podda e Fracassi, “e preservino la vitalità economica della Marsica e della Valle Peligna”.