25 Gennaio 2025 - 11:40:28

di Tommaso Cotellessa

La giornata del 24 gennaio ha rappresentato un momento di memoria e ricordo per l’intera provincia dell’Aquila. Una giornata segnata sul calendario da ferite profonde che la cittadinanza può lenire soltanto vivendole insieme facendo sì che il dolore non sia vano.

Oltre al ricordo della tragedia del Monte Cefalone, avvenuta otto anni fa, quando in quel gelido gennaio un elicottero del 118 si schiantò provocando la morte di sei soccorritori intenti a svolgere una missione di salvataggio verso campo Imperatore, sempre nella stessa giornata sono stati ricordati anche gli “Angeli del Velino”, i quattro escursionisti dispersi mentre salivano sul Monte Velino e poi trovati senza vita.

Dal giorno della segnalazione e il lanciato allarme cominciarono 25 giorni di apprensione e angoscia, nel corso dei quali i soccorritori e le forze dell’ordine non si diedero pace facendo il possibile pur di portare a casa sani e salvi Gian Mauro Frabotta, Tonino Durante, Valeria Mella e Gianmarco Degni.

Dopo la lunga attesa arrivò la tragica scoperta, la Valle della Majella divenne un sacrario custode dei corpi di quei quattro angeli volati in cielo, sulla vetta più alta.

Così il Monte Velino da orizzonte amico, sfondo quotidiano divenne per la cittadinanza luogo di morte e sofferenza.

A quattro anni da quel tragico episodio la città di Avezzano ha ricordato i quattro escursionisti con una commemorazione “popolare”. L’associazione Piazza Cavour ha infatti organizzato un momento di memoria e condivisione che ha richiamato un gran numero di persone.

Inoltre è stata celebrata una messa nella cattedrale di Avezzano per commemorare le vittime.