25 Gennaio 2025 - 15:49:33

di Angelo Liberatore

A Monteteale, in provincia dell’Aquila, sarebbe dovuto essere il giorno della visita ispettiva dei componenti della Commissione regionale di Vigilanza al cantiere per la ricostruzione della RSA danneggiata dal sisma del Centro Italia.

Condizionale che però è rimasto tale.

I commissari consiglieri guidati dal presidente Sandro Mariani, assieme al sindaco di Montereale Massimiliano Giorgi ed al senatore Guido Liris, non hanno potuto accedere alla struttura.

Impossibile entrare perché i lucchetti sono stati cambiati e la direzione lavori non aveva la disponibilità delle nuove chiavi.

Il tutto mentre, all’esterno dell’area cantiere, tanti cittadini dell’Alto Aterno (ma non solo) ed anche esponenti del sindacato Cgil si erano raccolti per far sentire forte la voce di un territorio che chiede di chiudere la partita della ricostruzione della RSA di Montereale procedendo poi alla riapertura.

Assente il direttore generale della Asl Ferdinando Romano, di cui Cgil ha chiesto con forza le dimissioni visto il disinteresse nei confronti del territorio.

Una battaglia, quella per la riapertura della RSA di Montereale che è appunto di territorio e senza colori politici.

Da parte sua, il sindaco Giorgi ha annunciato che lunedì farà partire una richiesta di tavolo tecnico urgente indirizzata al presidente della Regione Marco Marsilio.

“Non possiamo attendere oltre – dice Giorgi – la struttura va completata e riaperta”.

Attenzione massima sulla situazione della ricostruzione della RSA di Montereale è stata assicurata anche da Deborah Visconti, presidente dell’Unione dei Comuni montani.

IL SENATORE LIRIS “AL LAVORO PER RIAPRIRE LA STRUTTURA”

“Sono vicino a livello umano ed istituzionale alla comunità, al sindaco di Montereale e a tutta l’Alta Valle Aterno, territorio a cui sono profondamente legato in modo indissolubile e non strumentalizzabile. Proprio qui, il giorno del sisma, corsi per aiutare il primo cittadino a liberare le stanze di degenza, trasportando gli ospiti nei letti e sulle sedie a rotelle fuori dalla struttura, ed è qui che oggi sono tornato nella speranza di trovare una soluzione che consenta di riaprire in sicurezza il prima possibile”.

Così il senatore aquilano Guido Liris, capogruppo di FdI in Commissione Bilancio, che questa mattina ha preso parte alla visita ispettiva della Commissione Vigilanza in Consiglio regionale, disposta dal presidente. Sandro Mariani, del PD, presso il cantiere per la riqualificazione post-sisma della Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) di Montereale, struttura pubblica con 60 posti letto accreditati nel sistema pubblico. La RSA è gestita, in parte, con personale della Asl1 Avezzano – Sulmona – L’Aquila e, in parte, in appalto, con la società cooperativa Quadrifoglio. I lavori, avviati con ritardo rispetto ai danni provocati dal terremoto dell’Aquila del 2009, sono fermi per una controversia tra la Asl e le imprese che stanno attuando l’intervento.  

“Quello che è emerso – riferisce Liris, che è dirigente medico in aspettativa della Asl aquilana – è il comune intento, delle principali parti coinvolte, di trovare la strada giusta per assicurare a questo territorio un servizio essenziale. Sono sicuro che attraverso una collaborazione concreta ed efficace, scevra da polemiche, si possa raggiungere questo traguardo. Una missione alla quale sta lavorando anche il presidente della Regione, Marco Marsilio, che è informato quotidianamente e segue costantemente la vicenda”.

“Lavoreremo tutti insieme per trovare una soluzione tecnica affinché questa importante struttura, che rappresenta un punto di riferimento sociale ed economico per tutta l’Alta Valle Aterno, possa riaprire il prima possibile”, conclude.

CGIL, FP CGIL E SPI CGIL: URGENTE RIAPERTURA A DIFESA DELLE AREE INTERNE

“Continua la mobilitazione per chiedere la riapertura nel comune di Montereale della Residenza Sanitaria Assistenziale per anziani, chiusa ormai dal 2017. Oggi, in piazza, insieme alla CGIL, c’erano cittadine e cittadini provenienti dall’Alta Valle dell’Aterno, amministratori locali e sindaci che, all’unisono, hanno chiesto di riaprire con urgenza la struttura, con una maggiore attenzione al territorio ed ai servizi dedicati alla popolazione, a dimostrazione di quanto sia importante per l’intera comunità riappropriarsi di quel servizio socio-sanitario”.

Lo scrivono in una nota la Cgil ,Fp Cgil e SpiCgil.

“La vertenza della RSA di Montereale si protrae ormai da troppi anni, con audizioni in Consiglio Regionale e prese di posizione pubbliche per chiederne la riapertura. Il tutto, ad otto anni dal sisma, a sette anni dall’approvazione del progetto definitivo e a quasi 5 anni dall’aggiudicazione della gara. Va detto, poi, che sono ormai 7 mesi che il cantiere è fermo, con una risoluzione contrattuale in danno nei confronti delle ditte assegnatarie dei lavori. Invero, la RSA di Montereale rappresenta per l’intero territorio dell’Alta Valle dell’Aterno una struttura del servizio sanitario fondamentale, utile anche a contrastare l’inesorabile processo di spopolamento che caratterizza quell’area. A conferma di ciò, ricordiamo che il comune di Montereale, dal 2017, anno del terremoto, ad oggi, ha perso oltre il 13% della popolazione. La desertificazione e la privazione dei servizi essenziali stanno gravemente compromettendo la tenuta demografica, sociale ed economica di varie aree della nostra Provincia. Senza paura di smentite, possiamo certamente affermare che gli eventi sismici che si sono susseguiti congiuntamente alla carenza di servizi pubblici essenziali rappresentano un cceleratore della grave crisi demografica delle nostre aree. A tutto ciò si aggiunga che la Provincia dell’Aquila è caratterizzata da un invecchiamento della popolazione residente anche maggiore rispetto al dato nazionale. Infatti, se consideriamo i dati ISTAT per gli anni 2013/2023, osserviamo che l’incidenza degli over 65 sulla popolazione complessiva residente passa dal 22,3% del 2013 al 26,4% del 2023. La situazione resta identica anche per l’incidenza degli over 75,
sempre nel rapporto tra il 2013 e il 2023, dove si passa dall’11,94% del 2013 al 13,05% del 2023″.

“Tale situazione richiede una capacità di programmazione di posti letto in residenzialità e semiresidenzialità per anziani seria e coerente rispetto alle sfide del futuro ed ai bisogni sempre più urgenti della popolazione. Infatti, nel nostro territorio provinciale e, in special modo nell’area aquilana, la domanda di ricoveri in residenze per anziani è in costante crescita, con sempre maggiori difficoltà di disponibilità di strutture e posti letto. Invero, il ripristino dell’immobile servirebbe proprio ad incrementare il numero dei posti letto per l’assistenza residenziale e semiresidenziale nel nostro territorio, con una seria e concreta programmazione che parta dai reali bisogni della collettività e, in special modo, delle persone più fragili. A riprova dell’importante fabbisogno di posti letto, ricordiamo che è la stessa Regione Abruzzo che, con delibera del 2017 per il setting anziani non autosufficienti, ha confermato una carenza, e, quindi,
un “fabbisogno autorizzatorio”, di 553 posti letto in residenze protette per anziani, di 104 posti
letto in RSA demenze, di 55 posti letto in semiresidenze anziani, e di altri 55 posti letto in
semiresidenze demenze. La Residenza Sanitaria Assistenziale di Montereale è, peraltro, l’unica struttura pubblica della nostra Provincia con 60 posti letto, gestita, in parte, con personale della ASL1 Avezzano – Sulmona – L’Aquila e, in parte, in appalto, con una società cooperativa”.

“Tuttavia, a seguito degli eventi sismici del Centro-Italia verificatisi nel 2016 e nel 2017, la struttura di Montereale è stata dichiarata inagibile; con decreto dell’allora Vicecommissario alla Ricostruzione del Terremoto del Centro-Italia, Luciano D’Alfonso, gli ospiti sono stati, quindi, trasferiti, anche in forza dell’accordo tra la ASL1 e il comune dell’Aquila, presso la struttura dell’ex Onpi, di proprietà dello stesso comune. Ebbene, a otto anni dal sisma, nonostante il ruolo strategico che la predetta struttura riveste per il territorio di Montereale e per l’intera area dell’Alta Valle dell’Aterno, e la necessità del rilancio socio-economico della stessa dopo i drammatici eventi sismici di cui sopra, non risultano ancora
terminati i lavori di riparazione dell’immobile. Immobile che, quindi, non è stato ancora riconsegnato alla collettività per fornire i necessari e previsti servizi socio-assistenziali ai quali sarebbe destinato”.

“Di contro, invece che mantenere la continuità assistenziale tra l’ospedale e l’offerta socio-sanitaria territoriale, offerta che, comunque, non soddisfa il fabbisogno attuale, le condizioni in cui ad oggi versa la struttura di Montereale pregiudicano tutte quelle persone che vivono in condizioni di cronicità, fragilità o disabilità, che, specialmente se non autosufficienti, dovrebbero essere curate attraverso l’integrazione tra il servizio sociale e quello sanitario. E ciò, come anticipato, a discapito di un territorio già carente di strutture adeguate e in totale spregio della continuità assistenziale tra l’ospedale e l’offerta socio-sanitaria territoriale. Continueremo, pertanto, la nostra lotta che è la lotta di una intera popolazione che chiede rispetto, dignità e risposte serie e concrete ai bisogni insoddisfatti. Le donne e gli uomini dell’Alta Valle dell’Aterno vogliono essere protagonisti e partecipi alla costruzione del futuro e vogliono farlo partendo dai loro luoghi e dalla loro terra”.