08 Febbraio 2025 - 09:40:59
di Martina Colabianchi
Come annunciato dal consigliere comunale dell’Aquila con delega alla montagna Luigi Faccia, è stata stilata una relazione che mette a confronto l’impianto di collegamento Scindarella-Montecristo e la telecabina che sarà realizzata tra le province di Belluno e Bolzano per unire Misurina e le Tre cime di Lavaredo.
Entrambi gli interventi avrebbero l’obiettivo di ridurre il traffico veicolare in quota e, quindi, l’impatto ambientale su quelle aree fornendo alternative di mobilità sostenibile insieme, ovviamente, al potenziamento dell’offerta turistica. Infatti, all’interno della relazione si sottolinea come sia le Dolomiti, sia il Gran Sasso d’Italia, «negli ultimi anni hanno affrontato sfide legate al turismo sostenibile e alla gestione del traffico veicolare».
Faccia, nel farsi «paladino» del progetto del nuovo impianto di collegamento, aveva anche ricordato tutte le difficoltà che si stanno riscontrando per la sua realizzazione, in primis le «limitanti» direttive ambientali Natura 2000. La situazione si è infatti notevolmente complicata dal momento dell’approvazione, il 28 dicembre 2023, di una delibera che ha certificato il passaggio di tutto il sistema montano, nei suoi 33.995 ettari, da Sito di interesse comunitario (Sic) a Zona speciale di conservazione (Zsc), quindi includendo l’intera area tra quelle in cui è previsto il massimo grado di protezione ambientale.
Nello specifico, entrambi i progetti prevedono la creazione di parcheggi a valle, da cui i visitatori possono proseguire con mezzi pubblici o cabinovie verso le destinazioni montane, riducendo così la congestione nelle aree più sensibili. Le proposte includono l’utilizzo di navette o autobus (preferibilmente elettrici) per collegare i parcheggi a valle con le stazioni di partenza delle cabinovie, promuovendo così una mobilità integrata e sostenibile.
Oltre a migliorare l’esperienza dei turisti, si legge, i progetti mirano a offrire vantaggi alle comunità locali, come la creazione di posti di lavoro e lo sviluppo di infrastrutture che possono essere utilizzate anche dai residenti.
Nel caso del Gran Sasso, la cabinovia rappresenta anche un’alternativa di sicurezza in caso di emergenze o condizioni meteorologiche avverse, offrendo un percorso aggiuntivo per l’evacuazione o l’accesso alle aree montane.
Nelle conclusioni, infine, si legge come «i progetti delle cabinovie Misurina-Tre Cime di Lavaredo e Fossa di Paganica-Monte Scindarella rappresentano iniziative strategiche per affrontare le sfide del turismo sostenibile nelle aree montane italiane. Entrambi mirano a ridurre l’impatto ambientale, gestire in modo efficace i flussi turistici e promuovere uno sviluppo equilibrato che tenga conto delle esigenze dei visitatori e delle comunità locali. La realizzazione di tali infrastrutture potrebbe costituire un modello replicabile in altre regioni montane, contribuendo alla valorizzazione e alla tutela del patrimonio naturale del nostro Paese».