13 Febbraio 2025 - 13:51:35

di Tommaso Cotellessa

Una vasta operazione della Guardia di Finanza ha portato alla luce un’organizzazione criminale dedita all’abusivismo finanziario connesso al rilascio illecito di garanzie fideiussorie. Nell’ambito dell’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma, sono state eseguite misure cautelari e sequestri per circa 10 milioni di euro in diverse province italiane, tra cui L’Aquila.

Le indagini, condotte dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, hanno rivelato come i soggetti coinvolti, avvalendosi di professionisti e di un complesso reticolo di società, abbiano emesso illegalmente 109 garanzie fideiussorie tra il 2020 e il 2023. Di queste, 84 risultano rilasciate da soggetti non abilitati e 25 sono risultate completamente false. Le garanzie illecite hanno permesso di coprire appalti pubblici e contratti privati per un valore di circa 305 milioni di euro, generando premi incassati per oltre 10 milioni di euro.

Nel corso dell’operazione, i finanzieri hanno eseguito perquisizioni domiciliari e informatiche nei confronti di 15 persone fisiche e 5 società, coinvolte a vario titolo nel sistema fraudolento. Le province interessate dall’operazione sono Roma, Milano, Firenze, Rimini, Ferrara, Pesaro-Urbino, Rovigo, Bari, Brindisi, L’Aquila, Ancona e Verona. In particolare, nella provincia dell’Aquila le indagini si sono concentrate su alcuni soggetti ritenuti responsabili della gestione illecita delle garanzie, con il supporto di intermediari finanziari compiacenti.

I 37 indagati sono accusati di reati quali associazione per delinquere con l’aggravante della transnazionalità, esercizio abusivo di attività finanziaria e truffa aggravata dalla rilevante entità del danno patrimoniale causato alle vittime.

L’operazione ha visto la collaborazione della Procura di Milano e della Procura Europea di Venezia, che stanno conducendo indagini parallele su alcuni degli indagati. Il Nucleo PEF di Milano e quello di Venezia, in sinergia con il Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie, hanno eseguito ulteriori sequestri e perquisizioni nell’ambito di distinti procedimenti penali.

Si sottolinea che il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari e che, fino a sentenza definitiva, gli indagati devono considerarsi non colpevoli. Le autorità competenti continuano il loro lavoro per far luce sull’intera rete di illeciti e garantire la tutela del sistema economico e finanziario del Paese.