14 Febbraio 2025 - 17:28:40

di Martina Colabianchi

La ditta Sema è «inadempiente». Lo dice in una nota la direzione della Asl 1, che vuole così «smentire categoricamente la ricostruzione prospettata dalla ditta».

La Sema si occupa, o a questo punto di dovrebbe occupare, della manutenzione degli ospedali dell’azienda sanitaria della provincia dell’Aquila. Lo scorso mese, come denunciato anche dal consigliere regionale Dem Pierpaolo Pietrucci, la notizia della minaccia della ditta di licenziare alcuni dipendenti, 70 a partire dal 24 febbraio, se la Asl non avesse saldato un debito milionario con essa.

Le cose però, a detta dell’Azienda sanitaria, sarebbero più complesse. «L’appalto per i servizi di manutenzione e riqualificazione energetica affidato alla ditta Sema – spiega la nota – prevedeva l’obbligo per la ditta appaltatrice di installare sensori di rilevazione della temperatura presso ogni Presidio aziendale e di attivare una piattaforma di telemonitoraggio che consentisse la verifica a distanza delle temperature giornaliere rilevate nelle varie sedi aziendali. A seguito delle attività di puntuale verifica sugli obblighi della ditta Sema da capitolato, sono emersi gravi inadempimenti, da un lato in relazione alla installazione dei sensori presso ogni sede aziendale, così come invece previsto nell’appalto e dall’altro il ritardo nella attivazione della piattaforma di telemonitoraggio».

«Questi inadempimenti non hanno consentito alla Asl di assolvere al suo obbligo di vigilanza e controllo nell’interesse dei pazienti, dei dipendenti e degli utenti ovverossia il controllo quotidiano della temperatura. Di conseguenza nei molteplici casi – segnalati dai dipendenti – in cui non si raggiungeva la temperatura idonea, non è stato possibile intervenire per ripristinare i livelli di comfort arrecando significativi disagi al personale e agli utenti», prosegue l’Azienda sanitaria.

«Per tale motivo l’Azienda ha proceduto a verificare le penali da applicare e il relativo ammontare, che dai calcoli effettuati, è di 5 milioni e 400.000 euro. Si sta, tra l’altro procedendo a calcolare ulteriori penali, ancora più consistenti, imputabili ad altri inadempimenti. Si respingono pertanto le illazioni emerse a mezzo stampa e si declina fin d’ora ogni responsabilità dell’azienda sanitaria rispetto alla questione socio economica e occupazionale, mentre ci si riserva di adottare tutte le successive azioni di tutela presso le sedi opportune», conclude la nota.