10 Agosto 2023 - 12:25:48

di Martina Colabianchi

La Digos, con il coordinamento della Procura della Repubblica di L’Aquila, ha perquisito stamattina una giovane aquilana che la notte del 6 luglio scorso, insieme ad altri ragazzi al momento ignoti, hanno imbrattato diversi edifici e Palazzi storici del centro cittadino, con stencil e bombolette di vernice nera, con scritte contro la Polizia.

In particolare, ad essere imbrattato è stato un noto Palazzo del XV secolo, riconosciuto di notevole interesse culturale dal Ministero della Cultura, situato vicino alla Prefettura dell’Aquila.

Le attività di indagine sono partite in seguito alle diverse segnalazioni giunte alla Polizia di Stato e alla denuncia del titolare del Palazzo Storico vincolato dalla Soprintendenza che hanno permesso di riscontrare l’esatta dinamica dei fatti e la ricostruzione dell’accaduto anche attraverso la visione delle immagini degli impianti di videosorveglianza.

È emerso, infatti, che la giovane ha agito in compagnia di altri tre ragazzi che si sono recati in diverse vie del centro cittadino con il preciso intento di imbrattare e deturpare edifici storici, dall’alto contenuto artistico e culturale, in segno di protesta.

La perquisizione effettuata ha permesso di scovare materiale di importante interesse investigativo e dispositivi informatici che potrebbero essere utili all’identificazione degli altri presunti responsabili.

Il procedimento è al suo inizio e le accuse mosse alla ragazza – finora ritenute fondate dall’autorità giudiziaria – troveranno conferma o smentita nelle successive fasi.

Rivolgo le congratulazioni, a nome della Municipalità e mie personali, agli uomini e alle donne della Questura, in particolare agli agenti della Digos che, con il coordinamento della Procura della Repubblica, hanno identificato uno degli autori delle scritte con cui è stato imbrattato un edificio storico del centro della nostra città“. Lo afferma il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi.

Queste persone, quella individuata e gli altri ancora ignoti, si sono rese responsabili di un atto che offende le forze dell’ordine – per i contenuti – e arreca un danno ai proprietari del bene e all’intera comunità“.