24 Febbraio 2025 - 11:19:00

di Tommaso Cotellessa

Una posizione dura e decisa che viene esplicitata con un grido d’allarme nei confronti della politica regionale. Questo è quanto emerge dalla nota diffusa dal sindaco della città di Avezzano Giovanni Di Pangrazio sulla condizione della sanità nella Marsica.

Il primo cittadino ha infatti invocato una presa di responsabilità da parte della politica affinché si fronteggi una situazione che rischia di diventare insostenibile.

Dinanzi all’assenza di strumentazioni e supporti di prima necessità, alla mancanza del personale medico e paramedico, fino alla mancata sostituzione di ambulanze vecchie e rotte Di Pangrazio invoca il tempo delle responsabilità.

«Non si può più procrastinare – scrive il sindaco – I cittadini marsicani vengono assaliti da angoscia quando devono recarsi nel nostro Pronto Soccorso per un’urgenza: sanno che lì troveranno ore interminabili di attesa, poco personale in servizio e posti letto deficitari. La riorganizzazione che è stata inaugurata a settembre 2023 mi dicono non essere del tutto funzionale: i pazienti continuano a stazionare ancora nei corridoi per mancanza di spazi adeguati, una situazione al limite della dignità».

Un territorio come la Marsica, abitato da 140mila persone ed oltre 150mila utenti, si trova servito da un unico presidio ospedaliero, visti i depotenziamenti che sono avvenuti negli anni delle due strutture sanitarie di Pescina e di Tagliacozzo. Questa condizione per il sindaco impone un’urgente inversione di rotta.

«Fermo restando il mio sostegno alla esigenza espressa dalle municipalità di Pescina e Tagliacozzo di garantire un presidio di sanità pubblica efficiente sul posto, devo sottolineare quanto mi viene riportato quotidianamente sull’Ospedale di Avezzano.  In tutti questi mesi, il ventilatore (dispositivo salvavita) per il Pronto Soccorso non è ancora arrivato così come il nuovo ecografo, il potenziamento dell’organico è ad un punto di non ritorno e i 6 posti di sub-intensiva al primo piano non vengono utilizzati: i locali sono vuoti. Inoltre, dei 6 ventilatori presenti nella nostra tensostruttura, 4 sono stati portati via: dove sono finiti?».

«Sul saldo della mobilità attiva-passiva, il sindaco cita la delicata e grave situazione che sta vivendo da mesi la Casa di Cura Di Lorenzo: le ultime notizie non sono rassicuranti. Questo punto di riferimento sanitario e sociale per il territorio avezzanese e marsicano – afferma il sindaco – continua a navigare in acque precarie, a fronte del mancato rinnovo del contratto BAS, nonostante sia stato assunto un impegno ufficiale dall’ agenzia sanitaria in un incontro avvenuto a fine novembre 2024. La “Di Lorenzo”, anche in considerazione di quello che ha prodotto per la mobilità dei pazienti nel 2023 del 2024 in Abruzzo, ha la necessità di continuare a lavorare nella serenità economica e con una reale prospettiva futura, avendo garantita la continuità aziendale».

Dal report aggiornato, in possesso del sindaco, si evince che tutta la struttura soffre di una carenza cronica di personale che riguarda Pronto Soccorso e Reparti.

«Tra i corridoi di Pediatria, grandi assenti sono gli infermieri: a fronte di 5 unità andate via negli ultimi tempi, tra pensionamenti e trasferimenti, ne è arrivato uno solo a dare man forte al reparto “torre di controllo” per i pazienti più piccoli. Qui, spesso, non si trovano gli stick per l’esame delle urine ed i farmaci. Nel reparto di Ginecologia, dove ancora si attende l’arrivo dell’ecografo, mancano proprio i ginecologi. Il reparto, tra l’altro, ha a disposizione un solo resettore per gli interventi di resettoscopia: la strumentazione deve essere sterilizzata continuamente per ogni intervento. Infermieri mancano anche nel Reparto di Cardiologia. La partoanalgesia, nonostante proclami, non è mai partita realmente ad Avezzano, per via della mancanza di un numero adeguato di anestesisti, nonostante i circa 800 parti all’anno. Per il Cup, invece, addirittura non funziona uno dei monitor in Ospedale: questo costringe i pazienti, spesso, a restare i piedi in attesa del proprio turno».

«Una sanità di qualità viene attestata sia dal valore del contenuto, sia dal valore del contenitore. Ci si assuma – conclude il sindaco – la madre di tutte le responsabilità: si lavori seriamente per la salute dei cittadini»