27 Febbraio 2025 - 10:01:40

di Tommaso Cotellessa

I giudici e i magistrati del Tribunale dell’Aquila hanno indetto uno sciopero per protestare contro la Riforma della Giustizia.

Lo scopo di questa giornata non è stato tanto quello di interdire un servizio o di occupare uno spazio, ma piuttosto quello di offrire un’opportunità ai più giovani e avvicinarli al mondo del diritto.

Lo sciopero ha infatti visto aprirsi le porte del Tribunale dell’Aquila per un evento educativo con i ragazzi protagonisti di un vero e proprio processo simulato.

La dottoressa D’Avolio ha spiegato l’importanza di questa iniziativa: «Oggi non vogliamo parlare ai ragazzi delle ragioni dello sciopero, ma vogliamo dedicare loro questa giornata per far conoscere la Costituzione, il ruolo del magistrato, del pubblico ministero e del giudice. Spesso la figura del magistrato appare distante e poco comprensibile, vogliamo invece renderla più accessibile e comprensibile».

La simulazione processuale è stata pensata per consentire agli studenti di ricoprire diversi ruoli fondamentali: testimoni dell’accusa e della difesa, cancelliere, pubblico ministero e giudice.

Il caso scelto per la discussione del processo è quello di una rissa in discoteca, un tema vicino alla realtà delle giovani generazioni.

«Attraverso questo processo vogliamo far comprendere anche l’importanza della difesa e delle garanzie per l’imputato, affinché il verdetto finale sia equo e basato sulle prove», ha sottolineato la dottoressa Davolio.

L’obiettivo dell’iniziativa ha un duplice valore: far conoscere il lavoro della magistratura, ma anche ispirare i giovani verso una possibile carriera nel settore giuridico.

«Vogliamo trasmettere consapevolezza: il pubblico ministero non è un semplice organo d’accusa, ma un rappresentante dello Stato che ricerca la verità. Il suo compito è accertare i fatti, conducendo indagini sia a favore che contro l’imputato. L’assoluzione non è una sconfitta, ma la conferma del raggiungimento della verità», ha concluso la magistrata.