02 Marzo 2025 - 10:15:32
di Tommaso Cotellessa
Non è affatto passata inosservata la campagna promossa nei giorni scorsi dal collettivo Blocco Studentesco in numerose scuole aquilane, fra cui anche il Liceo Cotugno dell’Aquila.
Studenti appartenenti ad un’organizzazione dichiaratamente neofascista hanno esposto striscioni dal contenuto vergognoso e provocatorio.
L’episodio ha suscitato nella provincia dell’Aquila clamore e sdegno. La dirigente scolastica del Convitto Nazionale con Licei annessi Domenico Cotugno, Serenella Ottaviano, ha immediatamente denunciato quanto avvenuto assumendo una posizione di netta condanna. Ottaviano ha inoltre ribadito con forza il ruolo di presidio democratico che la scuola ricopre all’interno della società promuovendo l’esercizio della legalità, della cultura e dei diritti costituzionali. Tali parole non hanno lasciato inermi i promotori della campagna antidemocratica, la stessa dirigente è infatti stata presa di mira in una nota diffusa a livello nazionale da CasaPound.
Numerose sono state le espressioni di solidarietà a sostegno della dirigente Ottavia: in primis il corpo docente ha promosso una raccolta firme in sostegno della dirigente alla quale è poi seguita la diffusione di una nota pubblica. Tante le espressioni di sostegno anche tra i partiti e le associazioni. Ma anche la FLC CGIL della provincia dell’Aquila è intervenuta sul tema unendosi al coro delle espressioni di solidarietà nei confronti della Dirigente Ottaviano, ribadendo la necessità di difendere con forza il valore educativo dell’istruzione pubblica.
Tuttavia il sindacato ha affermato con forza che dinanzi al verificarsi di tali episodi la solidarietà non basta, è necessario «ribadire con forza che l’educazione, a cui la scuola è deputata, libera l’intelligenza dei ragazzi e delle ragazze, offre loro strumenti per pensare autonomamente, non li manipola e non è mai coercitiva come tende ad essere invece l’indottrinamento fascista. Soprattutto l’educazione antifascista non distorce la realtà né ancor meno la Storia a fini di proselitismo e propaganda» scrive in una nota Miriam Del Biondo, segretaria della Flc Cgil L’Aquila.
«Screditare la storia del nostro Paese, associando l’antifascismo alla mafia, è un chiaro tentativo di riscrivere la Storia ed è un atto vergognoso che, a 80 anni dalla Liberazione dal nazifascismo avvenuta grazie a tutte le forze antifasciste che hanno avuto ruolo costituente di questo Paese, risulta anche gravemente offensivo verso tutti e tutte coloro che combattono quotidianamente, a scapito della loro integrità, la mafia e tutti i suoi rivoli mortiferi. Scrivendo la Costituzione le forze antifasciste che hanno liberato l’Italia hanno definito una scuola libera e democratica. Una Scuola che non può che proporre valori antitetici ai disvalori del fascismo».
«E se è vero – ed è vero – che in questo Paese il fascismo non è mai morto e che in questo momento è pericolosamente attivo, forse è opportuno che nella Scuola della Costituzione si pratichi con convinzione una nuova e convinta Resistenza e che gli insegnanti diventino partigiani nel senso puramente gramsciano del termine. Ossia prendano parte e pratichino un’educazione che porti a superare l’indifferenza e combattere contro il pericolo fascista che questo Paese conosce bene e che si tende a dimenticare» così conclude la nota.