16 Agosto 2023 - 09:34:56

di Tommaso Cotellessa

Torna a Castel del Monte (AQ), storico borgo nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso, “La Notte delle Streghe”, celebre manifestazione giunta alla sua XXVI edizionela cui regia quest’anno è stata affidata per la prima volta a Marcello Sacerdote, attore, contastorie, musicista popolare e direttore artistico di CUNTATERRA, si terrà Giovedì 17 e venerdì 18 agosto.

La Notte delle Streghe – ru rite de’ re sette sporte, è la trasposizione teatrale di un antichissimo rito che si è svolto fino agli anni ’50 del 900 esclusivamente a Castel del Monte (AQ), piccolo borgo fortificato alle pendici del Gran Sasso d’Italia. Questo rito serviva a esorcizzare la paura delle streghe, che secondo la credenza aggredivano i bambini appena nati e ne “succhiavano” le energie vitali, talvolta fino a ucciderli.

Da questa antica credenza, nel 1996 è nato uno spettacolo teatrale itinerante che si svolge ogni anno, il 17 Agosto, all’interno del borgo medievale del paese.

Il nome di questo rito si rifà direttamente alle modalità di svolgimento. Esso infatti consisteva nel vegliare il bambino malato per nove notti consecutive, dopo le quali venivano presi i suoi panni e portati in muta processione lungo le vie del paese. La mamma del bambino, la comare di battesimo e altre donne, parenti e vicine di casa fidate, passavano di notte e in totale silenzio sotto sette sporti del borgo antico, attraversati i quali giungevano ad un crocevia dove si battevano con forza i panni del bambino e infine venivano bruciati. Così si credeva di esorcizzare il male, scacciare la strega che stava succhiando il bambino e guarirlo.

Questo rito si è tramandato oralmente per secoli ed esistono pochissime fonti documentarie certe. Una delle poche testimonianze scritte è riportata da Francesco Giuliani, poeta pastore che alla sua vita solitaria di pastore associava una grande passione per i libri e la letteratura. Acculturatissimo per i suoi tempi si dilettava nella scrittura di argomenti legati al suo paese, Castel del Monte, alla transumanza e alle sue vicende personali soprattutto relative ai tempi della guerra, cui fu chiamato a partecipare. Nei suoi scritti si trovano numerosi accenni al “rito de’ re sette sporte”, ma soprattutto alle condizioni di vita precarie del tempo, vera causa della malattia che coglieva i bambini piccoli, succubi della miseria e delle scarse condizioni igieniche.