10 Marzo 2025 - 09:22:50

di Martina Colabianchi

Un reparto al limite del collasso, personale sanitario esposto a rischi quotidiani e una Direzione che continua a ignorare le richieste di intervento.

La Cisl Fp Abruzzo Molise torna a denunciare la drammatica situazione del reparto di Psichiatria dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, dove le condizioni di lavoro sono ormai insostenibili e la sicurezza di operatori e pazienti sarebbe seriamente compromessa.

Il 9 marzo scorso tre infermieri sono stati brutalmente aggrediti da un paziente ricoverato da sei mesi nel reparto su disposizione del giudice. «Un’aggressione che si sarebbe potuta evitare, se solo la gestione del reparto fosse stata adeguata e se le richieste sindacali fossero state ascoltate», scrive il sindacato.

Non è la prima volta che la Cisl Fp denuncia il problema. Lo scorso 24 giugno 2024, infatti, lo stesso sindacato aveva inviato una lettera alla Direzione della Asl 1 chiedendo di intervenire favorendo un incremento del personale sanitario e una revisione del numero si pazienti ricoverati. A distanza di mesi, però, nulla sembra essere cambiato ma, anzi, peggiorato.

«La gestione dei pazienti nel reparto di Psichiatria è ormai fuori controllo – scrivono-: i posti letto assegnati sono regolarmente superati, con ricoveri oltre il limite stabilito. Il reparto, progettato per ospitare 14 pazienti più un posto per emergenze Tso, si trova spesso ad accogliere fino a 17 persone contemporaneamente, in spazi insufficienti e con personale ridotto all’osso. Questa situazione, oltre a mettere in difficoltà gli operatori sanitari, aumenta i rischi per i pazienti stessi, costretti a ricevere cure in un ambiente inadeguato e pericoloso».

«È inaccettabile che il reparto sia utilizzato come una struttura di contenimento per pazienti con problemi complessi, senza garantire un’organizzazione adeguata né strumenti idonei alla gestione di situazioni critiche».

Di fronte a questa gestione, definita «inadeguata e pericolosa», la Cisl Fp ribadisce con forza le proprie richieste: assunzioni urgenti di personale sanitario, per garantire un supporto adeguato; stop al sovraffollamento del reparto, rispettando i limiti di capienza; gestione appropriata dei pazienti, con criteri chiari e strutture idonee per i casi più complessi; misure di sicurezza concrete per proteggere gli operatori sanitari, ormai lasciati soli di fronte a situazioni sempre più pericolose.

«Troppe segnalazioni ignorate, troppe richieste rimaste senza risposta. La situazione del reparto di Psichiatria del San Salvatore è lo specchio di una gestione inefficace che da anni continua a ignorare le reali necessità della sanità pubblica. Basta con le promesse! Se la Direzione continuerà a rimanere inerte, – conclude il sindacato – la Cisl Fp è pronta alla mobilitazione per garantire sicurezza e dignità ai lavoratori e ai pazienti».

Fp Cgil L’Aquila: «Basta aggressioni al personale sanitario»

«La Fp Cgil della Provincia dell’Aquila esprime solidarietà al personale infermieristico aggredito nel reparto di Psichiatria dell’Ospedale San Salvatore dell’Aquila e a tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori che quotidianamente subiscono episodi del genere.

Sono anni, troppi, che la FP CGIL denuncia e condanna gli atti di violenza di ogni genere e che sollecita le Istituzioni affinché vengano attuati dei programmi volti alla prevenzione ma, a tutt’oggi, poco o nulla è stato fatto per risolvere il problema.

Le violenze contro il personale sanitario sono il sintomo di un sistema al collasso. Serve investire in servizi territoriali, nel personale ed in posti letto, ad oggi assolutamente insufficienti.

E’ intollerabile che le persone che hanno deciso di dedicare la propria vita ed il proprio lavoro alla cura di chi ne ha bisogno, diventi il bersaglio del disagio sociale a causa di servizi territoriali insufficienti, fragilità sociali abbandonate, risorse pubbliche ridotte all’osso, carenza di personale e sovraffollamento dei Presidi Ospedalieri.

Il tema della Sicurezza nei luoghi di lavoro deve essere una priorità nell’agenda della politica e delle istituzioni ed è, quindi, urgente ed indifferibile un concreto e massiccio investimento in prevenzione con il potenziamento della sanità territoriale, l’aumento delle risorse per i servizi di prossimità ed il miglioramento delle condizioni di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori.

Solo negli ultimi 5 anni sono stati più di 12mila i casi di infortunio in occasione di lavoro accertati positivamente dall’INAIL e codificati come violenze, aggressioni, minacce e similari, con una media di circa 2.500 l’anno dei quali il 75% a danno di donne. In questo contesto diventano indispensabili tutte le azioni di prevenzione e la denuncia di qualsiasi forma di aggressione.

Le situazioni, come quella accaduta, quindi, non sono, purtroppo, degli episodi isolati e rappresentano la quotidianità per chi opera in ambiente ospedaliero, per questo occorre predisporre tutte le azioni utili a garantire la sicurezza di chi opera, a qualsiasi titolo, nella Sanità. Per questo occorre più personale che possa gestire le situazioni conflittuali come quella accaduta, per questo occorre un posto fisso di polizia in ogni plesso ospedaliero, per questo occorre una formazione mirata ad amministrare situazioni che mettano a rischio l’incolumità delle operatrici e operatori sanitari, perché non è più tollerabile che chi lavora per la salute degli altri metta in pericolo la propria.

Dobbiamo prenderci cura di chi ci cura!

La nostra Organizzazione Sindacale si farà promotrice di iniziative di sensibilizzazione verso le istituzioni e la cittadinanza affinché tali episodi violenti non debbano più ripetersi.

Investire nella Sanità pubblica al fine di garantire il diritto alla salute del cittadino, vuol dire anche garantire la sicurezza di chi opera a tal fine».