10 Marzo 2025 - 19:01:57
di Martina Colabianchi
Alla vigilia dell’approvazione del progetto di legge regionale per l’individuazione delle aree idonee e non idonee all’installazione degli impianti a fonti di energia rinnovabili, esplode il malcontento proveniente da sindaci e associazioni di categoria.
Sarebbe infatti rimasta inascoltata la richiesta della comunità del Parco Sirente-Velino di modificare il progetto di legge per un maggiore sviluppo delle aree interne. A darne notizia i sindaci di Acciano (Fabio Camilli), Castelvecchio Subequo (Marisa Valeri) e Gagliano Aterno (Luca Santilli) che, insieme ad altri venti sindaci, avevano chiesto al Governo Marsilio di modificare il documento.
Nel progetto di legge si prevede, infatti, che tutte le aree afferenti alla Rete Natura 2000, ovvero tutte le aree protette che sono anche quelle interne, siano non idonee, precludendo la possibilità di realizzare qualsiasi tipo di impianto.
Per questo motivo, i primi cittadini avevano chiesto la modifica del testo e in particolare di prevedere per il territorio del Parco l’applicazione dei regimi autorizzativi ordinari. «Una richiesta – scrivono – fatta cadere nel vuoto sia dalla maggioranza di centrodestra sia dall’opposizione, ad eccezione del Gruppo consiliare Abruzzo Insieme, componente civica della coalizione di centrosinistra».
Secondo i sindaci della Valle Subequana, quella della Regione Abruzzo risulta essere «una scelta assurda che non rispetta le indicazioni nazionali ed europee e penalizza le aree interne per le quali, proprio lo sviluppo delle rinnovabili, potrebbe essere un’occasione di crescita. Basti pensare al bando del Gestore Servizi Energetici che scade alla fine di questo mese anche se la proroga è quasi certa e con il quale è previsto un contributo del 40% per la realizzazione degli impianti di produzione di energia dalle fonti rinnovabili. Ebbene, non è un caso che questo bando sia rivolto alle Comunità Energetiche Rinnovabili costituite nei Comuni sotto i 5.000 abitanti che, nella realtà, sono i piccoli Comuni delle aree interne».
«I sindaci di Acciano, Castelvecchio Subequo e Gagliano Aterno chiedono, pertanto, alla Regione Abruzzo di tornare sui suoi passi e di non penalizzare ulteriormente i cittadini delle aree interne che sono già costretti a vivere una condizione di svantaggio», concludono.
Cia Abruzzo: «Transizione energetica e tutela agricola devono coesistere»
Anche Cia Agricoltori Italiani Abruzzo esprime forte preoccupazione per la proposta di legge regionale riguardante l’individuazione delle aree idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili.
Il provvedimento rischierebbe, a loro avviso, di compromettere irreversibilmente il settore agricolo abruzzese a causa della conversione indiscriminata di terreni coltivabili in siti per impianti di energie rinnovabili.
«La transizione energetica è un obiettivo fondamentale – dichiara Nicola Sichetti, Presidente di Cia Abruzzo – ma non possiamo permettere che avvenga a discapito della nostra agricoltura. I terreni agricoli non sono un’opzione di riserva per le energie rinnovabili: sono una risorsa strategica per l’economia, la sicurezza alimentare e la tutela del paesaggio».
Cia Abruzzo sottolinea i rischi derivanti dall’occupazione dei suoli agricoli: la perdita di superfici coltivabili, il degrado del paesaggio rurale e potenziali impatti ambientali negativi. «Non siamo contro, ma chiediamo un’applicazione intelligente delle fonti rinnovabili. La Regione Abruzzo deve garantire una normativa che tuteli gli agricoltori e permetta uno sviluppo armonico tra energia e agricoltura»., conclude Sichetti invitando il Consiglio regionale a rivedere la proposta di legge introducendo misure che salvaguardino il settore agricolo, evitando di sottrarre ai coltivatori terreni indispensabili per la produzione agroalimentare di qualità.