12 Marzo 2025 - 17:05:08
di Martina Colabianchi
Dopo anni in crescita, frena l’export abruzzese che nel 2024 registra una variazione del -5,6% rispetto al 2023.
Il valore delle esportazioni è di poco inferiore ai 9,5 miliardi di euro.
Il dato dell’Abruzzo è peggiore rispetto alla media nazionale (-0,4%) ed è lievemente inferiore rispetto a quello del Sud (-5,3%).
Lo rileva l’istat diffondendo i dati sulle esportazioni delle regioni italiane relativi al quarto trimestre 2024.
Le esportazioni abruzzesi verso i paesi Ue scendono del 15,4%, facendo registrare la seconda flessione più consistente dopo quella della Basilicata (-29,9%), mentre le esportazioni verso i paesi extra Ue crescono del 7,2%.
Tra i settori che fanno registrare una flessione vi sono i mezzi di trasporto (-22,1%) e, in particolare, gli autoveicoli (-29%). Scendono anche i prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti e risanamento (-39,1%). Dati positivi per i prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere (+815,1%) e coke e prodotti petroliferi raffinati (+257,7%).
Il dato 2024 abruzzese si contrappone a quello del 2023, quando le esportazioni crescevano del 13,3% rispetto all’anno precedente, con un valore superiore ai 10 miliardi, e a quelli del 2022 (+2,1%, 8,8 miliardi) e del 2021 (+5,7%, 8,7 miliardi). L’ultima volta che l’Abruzzo ha fatto registrare il segno meno è il 2020 (.-5,8%, 8,2 miliardi).
A livello nazionale, nel 2024, rispetto all’anno precedente, la lieve diminuzione dell’export (-0,4%) è sintesi di dinamiche territoriali differenziate: la contrazione delle esportazioni è più ampia per le Isole (-5,4%) e il Sud (-5,3%), più contenuta per il Nord-ovest (-2,0%) e il Nord-est (-1,5%), mentre si rileva una forte crescita per il Centro (+4,0%). Nel complesso del 2024, le flessioni più ampie delle esportazioni riguardano Basilicata (-42,4%), Marche (-29,7%), Liguria (-24,1%) e Sicilia (-8,3%), mentre l’Abruzzo è al quinto posto tra quelle che perdono di più. Le regioni più dinamiche all’export, invece, sono Toscana (+13,6%), Valle d’Aosta (+11,1%), Calabria (+9,4%), Lazio (+8,5%) e Molise (+5,8%).