06 Aprile 2025 - 11:24:48

di Tommaso Cotellessa

Nella mattina di questo 6 aprile, a 16 anni di distanza, da quei momenti di concitazione e dolore che seguirono la notte del sisma, le istituzioni locali hanno reso omaggio ai giovani studenti, tanti provenienti da fuori regione, che nella notte del terremoto hanno perso la vita all’interno dell’edificio della Casa dello Studente, divenuto simbolo in tutto il mondo della catastrofe che aveva colpito il capoluogo abruzzese.

Le autorità hanno deposto un mazzo di fiori dinanzi al monumento realizzato dai vigili del fuoco, nel quale è raffigurato un angelo.

Il corpo dei vigili del fuoco, a partire dalla notte del 6 aprile di 16 anni fa, ha stretto con la città dell’Aquila un rapporto inscalfibile fatto di gratitudine, stima e infinita riconoscenza per l’operosità, l’instancabilità e l’abnegazione dimostrata nelle operazioni di soccorso che immediatamente videro coinvolti vigili provenienti di tutta Italia.

Il direttore regionale dei vigili del fuoco, Gennaro Tornatore, che ha preso parte all’intenso momento commemorativo ha ricordato quei giorni in cui l’impegno del corpo da lui rappresentato venne profuso a piene mani.

«Quelle che provo oggi sono sicuramente emozioni forti che ci vedono coinvolti tutti, perché noi siamo stati nel contempo quelli che dovevano occuparsi di dare una mano e soccorrere le persone ma anche terremotati. La cosa importante è che il corpo nazionale riconosce la città dell’Aquila come una delle esperienze più importanti che ha fatto da un punto di vista professionale e contemporaneamente tutti i Vigili del Fuoco d’Italia sono legati a questo territorio e a questa città in particolare».

Tornatore ha inoltre ricordato il momento solenne vissuto dai vigili del fuoco solo pochi giorni fa in Piazza Duomo a L’Aquila, dove è stato celebrato il 99° Giuramento dei vigili del fuoco, «il corpo nazionale nei giorni scorsi ha voluto in qualche modo tracciare ancora una volta questo legame che c’è con la città in un’area, in una piazza che era il nostro centro dove tutti i vigili venivano a prendere il materiale che poi serviva per il puntellamento degli edifici. L’importanza dei Vigili del Fuoco non è stata solamente quella di aver soccorso e di aver supportato e essere vicino alla gente, è stata anche quella di aver in qualche modo cristallizzato gli edifici della città. La ricostruzione della città è stata possibile grazie al fatto che i Vigili del Fuoco dopo aver messo in sicurezza gli abitanti, tolto le masserizie, hanno puntellato, hanno coperto come se avessero incelofanato ogni singolo edificio in modo tale che poi le ditte di costruzione hanno potuto col tempo ricostruire. Oltre questo bisogna segnalare anche le masserie che sono state tolte, qui abbiamo l’ingegner Petrocco del comando, insieme a me c’è anche l’attuale vicecomandante, sono stati due protagonisti di tutto quello che è avvenuto nella città, quindi è come dire una sorta di connubio con questa città, di amore verso questa città che i Vigili del Fuoco continuano a rinnovare ogni anno e che ci vedono tutti quanti coinvolti. La cosa più bella da fare adesso nei prossimi tempi sarà quello di far sì che questi Vigili del Fuoco possano venire a vedere che il loro lavoro fatto 15 anni fa ha dato dei frutti che sono appunto la ricostruzione della città».

Anche il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio ha vissuto questo intenso momento e commentando questa commemorazione ha dichiarato «il giorno della ricorrenza è normale che vede continuare a prevalere sentimenti di dolore, di tristezza, di rimpianto, di amarezza per quanto accaduto. La Casa dello studente divenne il simbolo di ciò che non deve mai accadere: un palazzo relativamente nuovo che avrebbe dovuto avere tutte le caratteristiche per resistere in caso di sisma fu invece uno di quelli che venne giù rovinosamente facendo numerose vittime e per giunta giovani vittime. Per questo è un luogo simbolo. Ma voglio anche dire che a 16 anni di distanza, passato il giorno della ricorrenza, la città dell’Aquila non è giusto identificarla con questo portato di dolore e tristezza. Si tratta di una città gioiosa con mille attività che sta davvero rinascendo, sarà la capitale italiana della cultura 2026. Ma basta venirla a vedere durante l’anno per assistere alle tante iniziative che la vedono protagonista. è una città che sta rinascendo, con un 80% della ricostruzione già effettuata»