12 Aprile 2025 - 11:56:16

di Redazione

«La risposta del capogruppo di Fratelli d’Italia, Leonardo Scimia, alle 5 proposte per il centro storico avanzate dal Partito democratico, per voce del capogruppo Stefano Albano, è sconcertante nel metodo e nel merito».

Nello Avellani, segretario PD L’Aquila, Stefano Albano, capogruppo PD L’Aquila, Stefania Pezzopane, consigliera PD L’Aquila, Stefano Palumbo, consigliere  PD L’Aquila e Alessandro Tettamanti, segretario Circolo L’Aquila centro PD controreplicano al consigliere Leonardo Scimia sulle problematiche inerenti il centro storico sollevate dal Pd nei giorni scorsi.

«Nel metodo, innanzitutto: ad 8 anni dall’insediamento della giunta Biondi, scopriamo che i problemi dell’Aquila sono responsabilità del Partito democratico. Ci chiediamo: quando Fratelli d’Italia inizierà a rendere conto alle cittadine e ai cittadini delle promesse mancate, dei suoi fallimenti, del disastro amministrativo causato dal suo mal governo? Basta con questa idea che non vada disturbato il manovratore; c’è un clima pesante in città, responsabilità dalla amministrazione Biondi che vorrebbe impedire il diritto di critica e il pluralismo delle idee tipico della democrazia. È così che la destra vorrebbe soffocare la città nel silenzio, azzittendo la cittadinanza. Non glielo permetteremo Scimia scrive – anche se sarebbe meglio dire che a scrivere è il nutritissimo e pagatissimo team comunicazione di Biondi – che il Pd, con le sue denunce, danneggerebbe quotidianamente la città: caro Leonardo, a danneggiare la città è chi racconta una città che, semplicemente, non esiste, lontana dalla realtà quotidiana che vivono cittadine e cittadini», affermano.

«Non si fa il bene dell’Aquila con la propaganda e la retorica, con gli ‘jemo nnanzi’ e i voli di droni; si fa dicendo la verità, mettendo in evidenza i problemi e tentando di offrire soluzioni per risolverli. Fino ad oggi, la destra al governo della città è andata avanti a colpi di annunci, finte inaugurazioni, pose di prime pietre e una comunicazione pervasiva da istituto Luce: ebbene, i nodi stanno venendo al pettine e, come dimostrano le reazioni alle parole di Scimia, la propaganda non funziona più. La realtà sta squarciando la cortina di fumo che Biondi ha tentato di far calare sulla città. Il bluff è smascherato. Ma veniamo al merito. Il Partito democratico ha una idea chiara su ciò che andrebbe fatto, ce l’ha da anni, tant’è vero che la giunta Biondi ha ereditato una serie di progetti, già finanziati che, se realizzati, avrebbero restituito un volto nuovo, rinnovato alla città in ricostruzione».

«A partire dai parcheggi: accantonato il progetto degli stalli interrati a Porta Leoni, si prevedevano 250 stalli sotto una piazza con affaccio sul Gran Sasso, la giunta Biondi – per dare un segnale di vita sotto elezioni amministrative – ha realizzato semplicemente una 80ina di posti a raso, assolutamente insufficienti, gettando nel cestino una progettualità che aveva l’ambizione di dare una risposta alle esigenze di cittadine e cittadini riqualificando, altresì, l’area a ridosso delle mura, a pochi metri dalla Basilica di San Bernardino. E che dire del masterplan per la riqualificazione di viale della Croce Rossa, che prevedeva – oltre a percorsi verdi, pedonali e piste ciclabili – un parcheggio multipiano per 490 posti: la giunta Biondi ha definanziato l’intera progettualità per mettere la pezza su altre opere pubbliche, leggasi alla voce ‘disastro Ponte Belvedere’, ed oggi annuncia – annuncia soltanto – un semplice parcheggio, assolutamente insufficiente. D’altra parte, dei 10 milioni inizialmente appostati, ne sono rimasti poco più di 3», proseguono

«Rispetto agli uffici comunali, Scimia – e il suo mentore Biondi – dovrebbero semplicemente tacere. La giunta Cialente aveva lasciato un finanziamento da 35 milioni per realizzare una sede unica degli uffici all’ex autoparco: la destra, al momento dell’insediamento, avrebbe potuto realizzare quel progetto o modificarlo ma non ha fatto assolutamente nulla e pur avendo i milioni fermi nelle casse comunali ha continuato a pagare oltre 1 milione euro l’anno di fitti passivi a imprenditori privati per tenere gli uffici dislocati su diverse sedi, assolutamente inadatte tra l’altro. Un danno da 8 milioni di euro, che pagano le aquilane e gli aquilani con le loro tasse. Ed oggi, dopo aver bocciato il progetto originario e aver detto per anni che si intendeva riportare gli uffici in centro, si è deciso di acquistare un edificio da un privato – ma guarda il caso… – a poche centinaia di metri dall’ex autoparco, per realizzare la sede degli uffici. Un atteggiamento schizofrenico, incomprensibile. La posizione del Pd è stata chiarissima, e condivisa fin dal primo momento: sin dall’insediamento abbiamo incalzato Biondi affinché decidesse dove realizzare gli uffici e impegnasse i 35 milioni di euro, per evitare di gettare nel cestino oltre 1 milione di euro l’anno. Era una loro precisa responsabilità dare risposta alle cittadine e ai cittadini: non lo hanno fatto», spiegano.

«Sulle scuole, stendiamo un velo pietoso: i ritardi nella ricostruzione dell’edilizia scolastica sono, oramai, sotto gli occhi di tutti. Per non parlare degli indici di vulnerabilità delle scuole in funzione, esattamente identici a 8 anni fa sebbene Biondi avesse promesso un piano straordinario fin dall’insediamento. Non si è fatto nulla, assolutamente nulla, tant’è vero che le prime verifiche sono state approntate, in tutta fretta, solo dopo le denunce del Pd. Che pensa Scimia, anche sulla sicurezza delle scuole saremmo dovuti restare in silenzio per non danneggiare la città? Noi siamo convinti che sia urgente, non più rinviabile, riportare alcuni uffici in centro e, soprattutto, progettare un intero ciclo di scuole, dall’asilo alle medie, per rivitalizzare il cuore della città; siamo convinti che si possano trovare soluzioni adeguate, attraverso l’individuazione di edifici già abbattuti o da abbattere e ricostruire. Abbiamo chiesto un tavolo di confronto, aperto alle forze politiche, ai comitati, ad urbanisti ed esperti, per discuterne insieme: come mai Biondi si rifiuta di aprire una riflessione? Sui servizi agli studenti universitari, non siamo noi che dobbiamo parlare: si legga, Scimia, le classifiche sui servizi pubblicate, ogni anno, dal Censis e da altri osservatori nazionali qualificati. Parli con gli studenti. Provi, il capogruppo di Fratelli d’Italia, a prendere un autobus, magari di sera, per uscire con gli amici; provi a muoversi da Cansatessa, dove l’Adsu ha deportato studentesse e studenti, provi a cercare un cinema in centro, una sala studi, una biblioteca: si accorgerà che, semplicemente, non ci sono. Ma di quale città sta parlando? Davvero Scimia ha il coraggio di rivendicare l’ancora irrealizzato Collegio d’Aragona, in stallo per responsabilità precise dell’amministrazione Biondi? Sul fatto che la giunta non intenda dar seguito ad un nuovo bando Fare centro, lo apprendiamo dalla nota stampa del capogruppo di Fratelli d’Italia: una decisione che conferma, una volta di più, la volontà di uccidere il centro storico, di voltare le spalle alle commercianti e ai commercianti che hanno avuto il coraggio di investire e che oggi vengono abbandonati, e anzi denigrati dalla peggiore amministrazione comunale che L’Aquila ricordi», dicono ancora.

«Scimia avrebbe fatto davvero bene a tacere, a non farsi portavoce delle risposte di un sindaco lontano dalla città, mai presente a Palazzo Margherita, che sta tentando da 8 anni di utilizzare L’Aquila come trampolino di lancio per la sua carriera politica nazionale. La storia gliene renderà conto», concludono.