16 Aprile 2025 - 17:27:55
di Redazione
«La ricostruzione proposta è parziale e incompleta, non avendo tenuto conto dell’intera portata del provvedimento dell’Autorità, che ha adottato un semplice ammonimento, e non una sanzione, e si precisa quanto segue, riportando integralmente le conclusioni del provvedimento».
Lo precisa la Asl aquilana in relazione all’attacco hacker subito dal sistema informatico dell’azienda sanitaria nel 2023 e a quanto stabilito dal Garante per la protezione dei dati personali che ha adottato un provvedimento di ammonimento nei confronto della Asl 1 per «la mancata adozione di misure adeguate a rilevare tempestivamente la violazione dei dati personali» di 10.631 persone tra le quali tra pazienti, dipendenti e consulenti.
«La violazione è stata determinata da un comportamento doloso da parte di un soggetto terzo, denunciato formalmente alle autorità competenti – precisa la nota dell’azienda sanitaria – Il Garante ha preso conoscenza dell’evento a seguito della notifica di violazione effettuata dall’Azienda, ai sensi dell’art. 33 del Regolamento e da alcune istanze pervenute al Garante sull’accaduto; il titolare, al fine di evitare la ripetizione dell’evento occorso, si è impegnato nella realizzazione di misure, delle quali alcune pianificate in un tempo antecedente il verificarsi della violazione dei dati personali, volte a incrementare il livello di sicurezza dei trattamenti svolti e, quindi, a ridurre la replicabilità dell’evento occorso e ad attenuare il danno subito dagli interessati; il titolare ha cooperato con l’Autorità ben oltre l’obbligo previsto dall’art. 31 del Regolamento in ogni fase dell’istruttoria, ivi compresa quella ispettiva, al fine di porre rimedio alla violazione e attenuarne i possibili effetti negativi; l’Azienda non è stata destinataria di un precedente provvedimento sanzionatorio in relazione a violazioni pertinenti; la gestione dell’emergenza pandemica ha comportato modifiche all’assetto infrastrutturale dell’Azienda per consentire lo smart working dei dipendenti e l’interruzione delle attività inerenti i servizi di vulnerability assessment e volti alla segmentazione delle reti ma non ha, comunque, impedito i forti investimenti in sicurezza informatica nonostante le criticità di bilancio intervenute dal 2020 a seguito della predetta emergenza pandemica».