17 Aprile 2025 - 15:41:15
di Martina Colabianchi
Un dibattito serrato, franco, pieno di elementi di riflessione, quello andato in scena al castello Orsini di Avezzano, con protagonista il procuratore di Napoli Nicola Gratteri che si è prestato volentieri alle tantissime domande degli studenti.
L’evento, organizzato dall’amministrazione comunale nell’ambito del progetto “Comunità coesa, città più sicura” ha visto sul palco, insieme al magistrato, il prefetto a riposo Amalia Di Ruocco, coordinatrice dell’intera iniziativa. Ad ascoltare il relatore d’eccezione anche gli amministratori comunali, ad iniziare dal primo cittadino Giovanni Di Pangrazio, con l’assessore alla sicurezza Cinzia Basilico e i consiglieri Antonio Del Boccio e Maurizio Seritti.
Non una lectio magistralis ma un dialogo, questa l’impostazione dell’incontro con l’uomo simbolo della lotta alla criminalità organizzata.
Nell’introduzione Gratteri ha toccato i temi caldi dell’attualità vissuta dai ragazzi, con riferimento ai rischi del Web, da tenere presenti insieme alle opportunità del mondo digitale.

Non solo perché il cyberbullismo e la pedofilia sono in agguato, non solo perché il dark web è un luogo ideale per le attività illegali ma perché le mafie hanno capito la capacità seduttiva dei social e li usano per trovare nuovi adepti.
«Cercano manovalanza, si rivolgono a voi ostentando ricchezza, per catturare la vostra attenzione, per illudervi con il fascino della bella vita». Una vita – ha sottolineato il procuratore – che chi cade nella trappola non farà mai, finendo invece ad alimentare le fila della manovalanza della criminalità. Quella manovalanza che spesso finisce in carcere.
Gratteri ha chiesto ai ragazzi di fare attenzione, di scegliere la legalità, di evitare le scorciatoie e di denunciare alle prime avvisaglie del bullismo e dell’adescamento sessuale. E a quei ragazzi che gli domandavano com’è la vita sotto scorta, tra privazioni e limiti, ha dato una lezione che forse non dimenticheranno:
«La forma più alta di libertà è impegnarsi per ciò che è giusto e vivere con onestà”. Senza scorciatoie, ma con la testa alta dinanzi a tutti e alla propria coscienza».