19 Aprile 2025 - 10:24:14
di Tommaso Cotellessa
Nella serata di ieri si è rinnovato per la 69 edizione uno degli appuntamenti più radicati nella spiritualità aquilana: la processione del Cristo Morto del Venerdì Santo un momento di espiazione per il
mondo cristiano, nel corso del quale i fedeli accompagnano il corpo senza vita del Dio fatto uomo in un rito funebre che si fa viatico per la Pasqua di resurrezione.
In un centro storico immerso in un silenzio contemplativo, rotto solamente dal Miserere del compositore teatino Saverio Selecchy, scritto nel 1767, intonato dal grande coro aquilano del Venerdì Santo diretto dal maestro Carlo Mantini e coordinato dal maestro Vincenzo Vivio, i tradizionali simulacri di arte contemporanea hanno attraversato il cuore della città.
Le opere, dal profondo significato evocativo, rappresentano un patrimonio inestimabile del territorio. Progettati e disegnati dall’artista Remo Brindisi in collaborazione con i migliori artisti della città, i 15 simulacri vantano le firme di Saverio Mazzeschi, Alfredo Cortelli, Claudio Papola, Gino Eliseo, Emilio
Quartapelle, i fratelli Arduini con Dora in prima linea, Amedeo Cicchitti, Armando Di Rienzo, Marielda Boschi, Alfredo Di Addario, ma anche le grandissime personalità di Lucio Fontana e Giò Pomodoro.
Ma il prezioso patrimonio della processione del Cristo Morto non si limita al piano materiale, il tesoro più prezioso che tradizioni di questo genere custodiscono è la possibilità dello stupore, della meraviglia, della compassione e del sortire insieme di queste emozioni come comunità, come una cittadinanza unità attorno alle proprie usanze, alle proprie celebrazioni, al proprio totem e dunque attorno a sè stessa.
Per rivivere questi momenti vi proponiamo la diretta condotta da Angela Ciano su Laqtv, un modo per esserci e per partecipare a questo rito.