21 Aprile 2025 - 10:58:03

di Redazione

«Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco».

Sua Eminenza, il cardinale Kevin Farrell, ha annunciato questa mattina la morte di Papa Francesco.

Il Papa, che aveva 88 anni, si è spento alle 7:35 di questa mattina nella sua residenza di Santa Marta.

«Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio ed amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di Papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino», ha affermato.

Nella giornata di ieri, in occasione della Pasqua, Papa Francesco ha voluto salutare i fedeli per la benedizione, l’ultima.

Era arrivato dodici anni fa, il 13 marzo del 2013e il mondo lo ha conosciuto per quel semplice «buonasera».

Era nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936, figlio di migranti piemontesi: suo padre Mario era ragioniere, impiegato nelle ferrovie, mentre sua madre, Regina Sivori, si occupava della casa e dell’educazione dei cinque figli. Diplomatosi come tecnico chimico, sceglie poi la strada del sacerdozio entrando nel seminario; nel 1958 passa al noviziato della Compagnia di Gesù.

Da qui una lunga vita al servizio della Chiesa fino a diventare cardinale arcivescovo della sua Baires e dal 2013 il 266esimo Pontefice della Chiesa cattolica.

Forte il legame tra L’Aquila e il Papa, che nel 2022 ha aperto la porta Santa in occasione della Perdonanza e visitato la cattedrale di San Massimo e Giorgio ancora sventrata dal sisma.

La visita di Francesco resterà per gli aquilani e gli abruzzesi come memoria indelebile di speranza.

«Jemo ‘nnanzi», il suo significativo incoraggiamento in dialetto.

Questa sera alle ore 18, nella chiesa di Santa Maria del Suffragio, nell’Ottava di Pasqua, in comunione con l’episcopato italiano e della Ceam l’arcivescovo metropolita dell’Aquila, mons. Antonio D’Angelo, presiederà una santa messa in suffragio di Papa Francesco.

Sindaco Biondi: «Fede e speranza per gli aquilani»

«L’Aquila si unisce con commozione e profonda tristezza al cordoglio per la scomparsa di Papa Francesco, pastore instancabile e guida illuminata che ha lasciato un segno indelebile nella storia della Chiesa e dell’umanità. Il suo legame con la nostra città è stato profondo e sincero. Con la visita del 28 agosto 2022 e l’apertura della Porta Santa della Basilica di Collemaggio, ha reso omaggio alla tradizione del Perdono Celestiniano, riconoscendone il valore universale e portando un messaggio di misericordia e speranza agli aquilani e al mondo intero. Un gesto che resterà scolpito nella memoria e nella storia della nostra comunità».

In quell’occasione, Papa Francesco aveva auspicato che «L’Aquila sia davvero capitale di perdono, capitale di pace e di riconciliazione» , riconoscendo il ruolo centrale della nostra città nella promozione dei valori celestiniani.

«Lo aveva ribadito di recente, citando la Porta Santa della Basilica di Collemaggio nella bolla di indizione del Giubileo 2025, segno tangibile della sua attenzione e del suo affetto per L’Aquila. E con il primo Premio del Perdono, conferitogli dalla nostra città, abbiamo voluto esprimere la nostra gratitudine per un Papa che ha incarnato, con la sua vita e il suo magistero, i valori più autentici del perdono, dell’umiltà e della vicinanza ai più fragili. Oggi piangiamo la sua perdita, ma sappiamo che il suo insegnamento continuerà a guidarci».

«Jemo ‘nnanzi” – ci direbbe lui – con la forza della fede e della speranza. A nome dell’intera comunità aquilana, esprimo il più sentito cordoglio e mi unisco alla preghiera della Chiesa universale per un uomo che ha saputo essere guida, conforto e punto di riferimento per tutti noi», ha concluso Biondi.

Il messaggio di cordoglio del presidente Marco Marsilio

«Profondamente rattristato esprimo il cordoglio personale e dell’intera giunta regionale, facendomi portavoce del popolo abruzzese, per la scomparsa di Sua Santità Papa Francesco. Resta indelebile l’orgoglio e il privilegio della sua presenza a L’Aquila in occasione dell’apertura della Porta Santa, primo Papa dopo 7 secoli, in occasione della Perdonanza Celestiniana, segno indelebile del suo rapporto con gli abruzzesi. Il suo papato si è contraddistinto per un infaticabile ricerca della pace. La Chiesa cattolica ha perso il suo pastore e il mondo ha perso un difensore delle libertà umane che da sempre si è battuto in una difficile e instancabile lotta contro i totalitarismi, le guerre e le oppressioni in nome dei valori della Chiesa cattolica». Lo ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.

Testa: «Forte legame con la nostra terra»

Il parlamentare abruzzese di Fratelli d’Italia, Guerino Testa, esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Sua Santità Papa Francesco: «La sua storica visita a L’Aquila, durante l’apertura della Porta Santa in occasione della Perdonanza Celestiniana, resterà un simbolo del suo forte legame con la nostra terra. Papa Francesco lascia al mondo un’eredità di dialogo, pace e difesa dei diritti umani, portata avanti con coraggio e umiltà. La Chiesa e l’umanità perdono un pastore instancabile e una guida morale di straordinaria forza».

Presidente Consiglio regionale Sospiri, «Testimonianza fisica della lotta contro il male»

«Papa Francesco Bergoglio ha rappresentato la testimonianza fisica della lotta contro il male, contro tutte le guerre, in difesa degli ultimi, ha rappresentato la voce dei bambini, dei fragili, il paladino della giustizia, ma anche l’uomo capace di condividere il disagio di chi nella vita ha sbagliato e sta affrontando il proprio percorso di riabilitazione. A nome mio personale, dell’Ufficio di Presidenza e di tutto il Consiglio regionale, e soprattutto a nome di tutti gli abruzzesi esprimo il dolore per il ritorno alla Casa del Padre del Papa del mondo, Francesco».

Lo scrive il presidente del Consiglio della Regione Abruzzo, Lorenzo Sospiri, commentando la notizia della scomparsa di Papa Bergoglio.

«Abbiamo avuto l’onore e il privilegio di avere Papa Francesco in Abruzzo per ben due volte, l’ultima in occasione dell’apertura della Porta Santa per la Perdonanza Celestiniana – ricordato Sospiri – ed è stata preziosa l’opportunità di conoscere un uomo di fede straordinario, dalla parola sempre ferma e rigorosa, una voce capace di imporsi al mondo, di indurre riflessioni ai grandi del mondo, di far sentire in ogni modo, anche nella malattia, la sua autorevolezza assoluta. E poi, indimenticabile sarà per tutti l’immagine del Papa del Covid che solo, il 27 marzo 2020, nel buio assoluto illuminato solo dalle candele, ha percorso le scale di San Pietro per chiedere l’intercessione miracolosa di Dio per la fine di una tragica pandemia mondiale. Francesco è stato il Papa che ha saputo mantenere unita nel dramma l’intera comunità mondiale e infondere costantemente speranza, prendendo su di sé il dolore del mondo. Ora spetta a noi accompagnare con fede e con la preghiera il suo viaggio verso l’eternità».

Commissario Castelli: «Sempre vicino alle comunità del sisma»

«La scomparsa di Papa Francesco segna un momento di profondo dolore per la Chiesa e
per tutti coloro che hanno trovato nelle sue parole e nei suoi gesti una guida spirituale autentica. Per me
e per tutta la comunità colpita dal sisma del 2016, il suo ricordo resta indissolubilmente legato alla
vicinanza che non ha mai cessato di dimostrarci. Papa Francesco ci ha insegnato a guardare alle ferite del
nostro tempo — come quelle lasciate dal terremoto — non solo come simboli di distruzione, ma anche
come segni di una possibile rinascita. Le sue parole di conforto, pronunciate in uno dei momenti più difficili per l’Italia centrale, restano scolpite nella memoria collettiva delle nostre comunità. Il 24 novembre di due anni fa volle incontrarci nella Sala Clementina: in quell’abbraccio ai terremotati, c’era tutto lo spirito
di un Pontefice che ha saputo mettere al centro i più fragili, donando speranza e forza anche dove
sembravano venute meno. Ci lascia un’eredità preziosa: costruire senza mai perdere di vista la dignità
della persona, il valore delle comunità, la responsabilità verso il Creato. Se vogliamo onorare la sua
memoria, dobbiamo raccogliere questo testimone e continuare a edificare un futuro che abbia al centro
l’uomo, la sua spiritualità e la sua capacità di prendersi cura degli altri. A Dio, Papa Francesco».

Lo dichiara il senatore di Fdi Guido Castelli, Commissario Straordinario ricostruzione sisma 2016.

Il cordoglio del Partito democratico abruzzese

«La morte di Papa Francesco lascia addolorati e attoniti. Faro di umiltà e instancabile voce di pace,
in un tempo di sofferenza e di guerra. Capace di mettere al centro della Chiesa i valori dell’uguaglianza e della giustizia sociale, il suo è stato il pontificato delle periferie e dell’amore per gli ultimi. Molto al di là della religione e della fede, la morte di Bergoglio lascia tutti più poveri e più soli. Gli siamo e gli saremo grati per i suoi insegnamenti, il suo messaggio, il suo esempio»,
scrive Daniele Marinelli, segretario regionale Pd Abruzzo.