24 Aprile 2025 - 12:05:39
di Tommaso Cotellessa
L’associazione Schola Cantorum San Sisto di L’Aquila ha annunciato un progetto celebrativo per festeggiare i suoi 50 anni di storia.
Divenuta ormai una vera e propria istituzione dell’ambito culturale locale, la Schola Cantorum ha deciso di festeggiare questo importante traguardo, che testimonia l’impegno e la passione per la musica corale dimostrati nel corso degli anni, assieme all’intera città.
Per questo motivo il presidente dell’associazione Giuseppe Baiocchetti e il direttore artistico nonché maestro del coro Alberto Martinelli, assieme al vice sindaco dell’Aquila Raffaele Daniele, hanno illustrato in una conferenza stampa, organizzata all’interno del Palazzetto dei Nobili, le iniziative in programma per festeggiare questo prestigioso anniversario e con esso il percorso artistico e culturale dell’Associazione e il valore che la Schola Cantorum San Sisto ha portato alla comunità aquilana nel corso dei decenni
Il presidente Baiocchetti, nel corso dell’incontro di presentazione, ha sottolineato come lui stesso, a capo dell’associazione da solamente un anno, raccoglie l’eredità di un lavoro durato anni. Nel corso dei decenni quello che era un piccolo coro parrocchiale è man mano cresciuto, fino a giungere ad esibirsi sui palchi di vari paesi europei, collaborando con con grandi istituzioni anche locali.
La Schola cantorum ad oggi vanta un repertorio vastissimo, che va dalla musica sacra, alla musica profana, alla musica contemporanea e in questo ultimo periodo, soprattutto sotto la direzione artistica del maestro Martinelli, con un allargamento verso la lirica, l’operistica, quindi Verdi, Mascagni, Puccini. La pluralità del repertorio testimonia il processo evolutivo di un’associazione che ha saputo sperimentarsi, evolversi e reinventarsi nel corso degli anni.
L’auspicio di Baiocchetti per i prossimi cinquanta anni è quello di fare rete con le altre realtà aquilane, che nascondono grandi potenzialità e competenze così da condensare le varie realtà attorno ai valori locali.
«Quello che mi auguro – ha dichiarato il presidente dell’associazione – è che più avanti, fra 50 anni, la nostra cultura si condensi attorno a quelle cose che ci rendono più famosi anche fuori, non parlo del nostro coro, parlo della cultura della nostra città che merita di avere un palcoscenico più ampio di quello cittadino».