26 Aprile 2025 - 18:58:52
di Tommaso Cotellessa
La Chiesa e il mondo intero hanno dato l’ultimo addio a Papa Francesco, un pontefice che in questi dodici anni è entrato nel cuore tanto dei credenti quanto dei non credenti, lanciando messaggi innovativi e rivoluzionari.
Resterà per sempre indimenticata la sua continua attenzione per gli ultimi e gli emarginati. Il suo sguardo è stato continuamente rivolto a quelle categorie sommerse e discriminate, a partire dai migranti, i carcerati, la comunità Lgbtq+, così come i poveri di ogni periferia del mondo.
Allo stesso modo resterà impressa la sua continua richiesta di pace, gridata instancabilmente nel suo agire quotidiano.
Con una abbraccio che ha visto coinvolti donne e uomini, giovani e meno giovani provenienti da ogni angolo della terra il Papa delle sorprese è stato salutato. Una cerimonia solenne ha restituito il senso del sacro ad un mondo sempre più schiacciato su un materialismo scontato.
Si è trattato di un momento di forte coinvolgimento umano e spirituale, al quale ha preso parte anche l’Abruzzo.
Oltre ai tanti fedeli provenienti dai territori abruzzesi, con sacerdoti, gruppi parrocchiali e movimenti ecclesiastici che si sono organizzati per prendere parte al grande evento, anche il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio è stato presente ai funerali.
“Con molta commozione oggi ho partecipato ai funerali di Papa Francesco – ha scritto in una nota lo stesso Marsilio – Ho portato, con la mia presenza, la gratitudine e l’affetto degli abruzzesi per la sua opera e il suo magistero e in particolare per l’indelebile ricordo del riconoscimento, dopo oltre sette secoli, della Perdonanza Celestiniana. Papa Francesco è stato per l’Abruzzo una presenza importante che rimarrà nella storia e nei cuori di tanti abruzzesi“.
Anche il commissario straordinario per la ricostruzione post sisma 2016, Guido Castelli si è recato a Roma per dare l’ultimo saluto al Pontefice. Nel commentare l’evento Castelli ha dichiarato:
“Con animo colmo di rispetto e commozione, oggi ho preso parte al solenne rito funebre di Sua Santità un momento di altissima spiritualità che ha toccato profondamente i cuori di tutti. La Chiesa ha pianto un padre, un pastore capace di parlare al cuore di tutti, dai grandi della Terra ai più umili – ha detto ancora il commissario – Indimenticabile la sua vicinanza alle popolazioni colpite dal terremoto: non lo dimenticheremo mai“.
“Ricostruire significa prima di tutto ricostruire i cuori, le relazioni, il tessuto umano e spirituale di una comunità – ha concluso – Un insegnamento che resterà con noi, guida e speranza per ogni futuro cammino“