28 Aprile 2025 - 18:52:05
di Tommaso Cotellessa
Il responsabile delle politiche industriali del Partito Democratico, Andre Orlando, ha fatto tappa in Abruzzo nel corso del “Viaggio del Pd nelle realtà industriali del Paese”.
Accompagnato da una delegazione locale del partito l’ex ministro si è recato in Val di Sangro, dove è intervenuto sulla crisi dell’automotive e delle difficoltà che attraversano oggi l’industria manifatturiera italiana.
L’iniziativa ha avuto come scopo quello di accendere i riflettori su un territorio che rappresenta la spina dorsale della produzione automobilistica del Centro-Sud, con oltre 300 aziende e circa 30.000 lavoratori coinvolti, compreso l’indotto. Numeri importanti, oggi messi a rischio da una crisi strutturale che richiede risposte immediate e una strategia industriale chiara.
«Abbiamo scelto la Val di Sangro perché è il cuore industriale dell’Abruzzo” – ha spiegato il segretario regionale del Pd Daniele Marinelli -La crisi che sta colpendo il settore dell’automotive va affrontata a più livelli, ma il governo nazionale e la Regione Abruzzo sembrano assenti. Il fondo automotive è stato definanziato, non si interviene sul costo dell’energia, non si investe su infrastrutture, formazione e innovazione. Questo immobilismo rischia di smantellare un intero sistema produttivo».
Critico anche il senatore Michele Fina, che ha parlato della situazione in Val di Sangro come «emblematica di un problema nazionale: la totale assenza di una politica industriale capace di affrontare le sfide della transizione ecologica e dell’innovazione». Fina ha inoltre sottolineato il rischio che nuove barriere commerciali internazionali, come i dazi annunciati da Trump, e il calo demografico svuotino progressivamente le aree produttive, peggiorando ulteriormente il quadro.
Durante l’incontro con la stampa a Lanciano, Andrea Orlando ha ribadito l’importanza di mantenere il carattere industriale del Paese per garantire competitività e lavoro stabile: «Stiamo assistendo a un processo di deindustrializzazione che impoverisce la manodopera, a cui si aggiungono salari bassi e precarietà diffusa. Senza una politica industriale seria, interi distretti come quello della Val di Sangro rischiano di perdere il loro ruolo strategico».
Orlando ha anche puntato il dito contro l’incapacità del governo di affrontare il nodo del costo dell’energia, che penalizza pesantemente le imprese italiane rispetto ai competitor stranieri: «Paghiamo l’energia tre o quattro volte di più rispetto ad altri Paesi industrializzati, e questo riduce drasticamente la nostra competitività».
Il responsabile Pd ha infine annunciato una conferenza nazionale sulla politica industriale prevista per luglio, con l’obiettivo di costruire una proposta alternativa che rimetta al centro il lavoro, l’innovazione e la sostenibilità.
«La Val di Sangro è un patrimonio che non possiamo permetterci di perdere – ha concluso Orlando- Difendere questa realtà significa difendere il futuro industriale del nostro Paese».