30 Aprile 2025 - 09:52:43
di Redazione
E’ stato riparato questa mattina intorno alle 5 il danno al giunto dell’acquedotto che ieri ha provocato la fuoriuscita di un fiume di acqua e fango in viale della Croce Rossa e in via Vicentini, con conseguenti e inevitabili disagi alla circolazione e interi quartieri rimasti senza acqua.
Gli operai della Gran Sasso Acqua (Gsa), coadiuvati da una ditta esterna, hanno lavorato tutta la notte per riparare il cedimento strutturale del giunto.
A restare senza acqua le zone di via Fontesecco (da Via XX Settembre a incrocio con Via degli Ortolani), via XX settembre (da Ponte Belvedere a Via S. Andrea), via Sant’Apollonia, via Francesco de Marchi, via Sant’Andrea, le zone ricomprese nel perimetro delimitato da viale Niccolò Persichetti, via Roio, via dell’Arcivescovado, via San Francesco di Paola e via XX Settembre.
Questa mattina intorno alle 6 è stato ripristinato il servizio idrico in alcuni dei quartieri interessati e, entro alcune ore, l’acqua tornerà in tutte le case, assicura Mario Di Gregorio, direttore tecnico di Gsa.
«Da alcune ore si sta ricaricando l’acquedotto e ci vorrà un po’ di tempo ancora – spiega Di Gregorio – La zona più svantaggiata è quella della parte alta di Belvedere. Lì ancora non hanno acqua per la bassa pressione. Nelle prossime ore tutto tornerà alla normalità. Chiedo ai cittadini di avere ancora un po’ di pazienza. La rottura è stata improvvisa e non prevedibile».
Tantissime, ieri, le chiamate dei cittadini alla Gran Sasso acqua per avere notizie circa l’orario di ripristino del servizio idrico.
«Ogni casa dovrebbe avere un minimo di accumulo per far fronte alle emergenze – prosegue Di Gregorio – Tante abitazioni, anche di nuova costruzione o ricostruite dopo il sisma, non hanno serbatoi e questo costituisce un problema quando accadono cose inaspettate come la rottura di ieri. E’ necessario, a mio avviso, avere un minimo di riserva in casa per le esigenze primarie. In casi come questo, ci vogliono alcune ore per il ripristino dell’acqua, dopo la sistemazione del guasto».
Nel frattempo, per riparare il danno sono stati realizzati tre bypass alla rete idrica che consentono il ripristino del servizio idrico, in attesa che arrivi il pezzo per poter riparare strutturalmente la rottura.
«Questo aspetto puramente tecnico non condiziona nulla – conclude Di Gregorio – Nel frattempo sono stati realizzati i bypass per il ripristino dell’acqua nelle abitazioni. L’intervento sarà riprogrammato prossimamente, non nell’immediato, e comporterà nuovamente un’interruzione temporanea del servizio idrico».
Per quanto riguarda invece viale della Croce Rossa, per la quale è stata disposta la chiusura al traffico dalla rotatoria dello stadio fino all’incrocio con via Vicentini, una ditta incaricata dalla Gsa, al lavoro da ieri notte, sta provvedendo al riempimento e stabilizzazione della voragine che si è aperta sulla strada.
I lavori dovrebbero concludersi nel pomeriggio con la stesura dell’asfalto e, subito dopo, fa sapere l’assessore alla Polizia municipale Laura Cucchiarella, la strada sarà riaperta al transito veicolare.
La polemica politica
Il danno al giunto dell’acquedotto che ha creato e sta creando notevoli disagi a parte della cittadinanza ha generato anche critiche all’amministrazione comunale da parte dei gruppi di opposizione, in particolar modo del Partito Democratico, che si è spinto addirittura a chiedere le dimissioni del sindaco, e del consigliere di L’Aquila Nuova Paolo Romano.
«Mentre Biondi è in Giappone, – scrivono i Dem in una nota – all’ennesima gita pagata dai contribuenti anche al suo staff comunicazione, succede che la città venga letteralmente paralizzata dall’ennesima rottura di una tubatura dell’acqua lungo viale della Croce Rossa che ha riversato in strada un fiume d’acqua e fango. Un incidente che racconta, ce ne fosse ancora bisogno, dello stato in cui versa la vetusta rete cittadina su cui l’amministrazione comunale, pur avendo milioni a disposizione da anni e pur avendo la possibilità di accedere ad ulteriori fondi regionali e comunitari, non è stata in grado di intervenire e che ha reso evidente, altresì, l’incapacità del governo cittadino di pianificare e programmare gli interventi di ricostruzione, a danno delle cittadine e dei cittadini».
«La rottura della tubatura, infatti, ha reso necessario deviare il traffico su altre arterie cittadine già oggetto di interventi lasciando le automobili in coda per tutto il pomeriggio: congestionata via Aldo Moro a causa dei lavori sui marciapiedi, paralizzata via XX settembre che, da tempo oramai, è di fatto impraticabile. Una città bloccata, sequestrata da cantieri aperti senza alcuna concertazione».
«Come non bastasse, gran parte del centro storico è senz’acqua: la rottura si è sovrapposta all’interruzione idrica – mal comunicata dalla Gran Sasso Acqua – necessaria per raccordare le linee con i sottoservizi in fase di realizzazione, così che la mancanza d’acqua nei rubinetti, inizialmente prevista fino alle 18 di ieri, sta creando da più di 24 ore pesantissimi disagi a residenti e commercianti. E nessuno è in grado di dare spiegazioni e di fornire tempi certi per il ripristino», continuano.
«D’altra parte, i sottoservizi sono uno dei buchi neri della pessima amministrazione Biondi che, in 8 anni, è riuscita a paralizzare l’opera pubblica più importante del post terremoto, un intervento da 80 milioni di euro che l’amministrazione di centrosinistra aveva progettato per modernizzare le reti cittadine in modo innovativo, che era stato avviato e realizzato nel suo primo lotto fino al 2017, e che poi si è fermato per anni, inspiegabilmente, con i lavori che oggi procedono a rilento con gravissime ripercussioni per le cittadine e i cittadini che, nel frattempo, sono tornati a vivere in centro, per i commercianti che hanno coraggiosamente investito e per gli uffici che sono rientrati nel cuore della città. Un disastro annunciato».
«E intanto, – continua ancora la nota – Biondi fa finta di non vedere: continua la sua gita in Giappone e, sui social, festeggia la giornata del Jazz ricordando come L’Aquila ne sia diventata, in questi anni, una delle capitali italiane ed europee; peccato per lui che a portare il Jazz italiano in città sia stata la passata amministrazione di centrosinistra con l’allora ministro Franceschini. Ma questo il sindaco viaggiatore e assenteista, in Giunta come in Consiglio, si è dimenticato di scriverlo».
«Ci auguriamo che Biondi torni presto alla realtà, che decida finalmente di fare il sindaco e la smetta di girare l’Italia e il mondo per accreditarsi come politico nazionale. Altrimenti, sarebbe più dignitoso rassegnare subito le dimissioni», conclude il Pd aquilano.
Duro anche il consigliere Paolo Romano. «È gravissima la mancata informazione da parte del CDA di GSA sulle (nuove) cause e tempi di ripristino della interruzione idrica che tocca ancora alcune zone della città a secco da più di 24 ore (es. zona belvedere) – scrive il consigliere in un post su Facebook -. L’afasia dell’amministrazione comunale è pure peggio perché prova in maniera inconfutabile l’inadeguatezza a governare: in mancanza del sindaco giramondo esiste o no un vicesindaco che possa chiarire almeno i contorni della situazione e calmare gli animi? I capigruppo di maggioranza si occupano solo di Ramelli e centri sociali o riescono anche a lavorare su questioni più serie?».
«I cittadini sono sempre più arrabbiati e lamentano che ai numeri di GSA non risponda nessuno: hanno bisogno di informazioni e aiuto. Almeno i condomini con l’ autoclave devono poter segnalare la loro presenza a GSA per essere riforniti. Al netto di quello che penso sulle responsabilità di sostituzione reti che nella zona della rottura (5 lotto sottoservizi) scontano una mancanza di decisioni di anni, credo che le emergenze si debbano affrontare evitando di lasciare soli e smarriti i cittadini», conclude Romano.