07 Maggio 2025 - 10:57:39

di Tommaso Cotellessa

Venerdì 16 maggio 2025, alle ore 18.00, la Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d’Ocre inaugura Frammenti.

Si tratta di un progetto artistico potente e multisensoriale che si propone di esplorare i territori complessi dell’identità, della memoria e dell’emozione umana.

L’evento si terrà presso la sede della Fondazione al primo piano dello storico Palazzo Cappa Cappelli, nel cuore del capoluogo abruzzese.

Al centro dell’iniziativa, l’unione di due linguaggi artistici profondamente diversi ma complementari: una scultura-installazione in titanio dell’artista Paolo Mazzeschi e un cortometraggio diretto dal regista e giornalista Francesco Paolucci. Il progetto è arricchito dalla colonna sonora della compositrice Roberta Vacca e dalla collaborazione performativa dell’artista Marzia Lioci. A dialogare con gli autori durante il vernissage sarà la storica dell’arte Martina Sconci, figura di riferimento nella critica artistica contemporanea.

Nato durante il periodo di isolamento imposto dalla pandemia, Frammenti è il risultato di un confronto creativo tra artisti provenienti da esperienze differenti. Il punto di partenza è il titanio, materiale forte, freddo e resistente, simbolo del reale e del tangibile. Da qui si passa all’immagine cinematografica, eterea, evanescente, frutto della finzione e dell’elaborazione mentale. Una trasposizione simbolica che cerca di ricomporre i “frammenti emotivi” dell’essere umano attraverso una forma che è, al tempo stesso, ferita e ricomposizione, maschera e svelamento. E proprio la maschera è il simbolo cardine attorno a cui ruota la riflessione del progetto. Come scrive lo psicologo e filosofo Arturo Conte, l’uomo si nasconde dietro la sua definizione di “persona”, termine che etimologicamente deriva da “maschera”. In questo senso, l’opera si fa riflessione antropologica, filosofica e persino mistica: la scultura è un volto frammentato, trasfigurato, mentre nel cortometraggio le identità dei personaggi si fondono e si confondono, fino a tendere verso un’armonia possibile solo attraverso il linguaggio universale del suono e della natura.

Il commento sonoro di Roberta Vacca, ispirato ai quattro elementi – terra, aria, acqua, fuoco – alternati a registrazioni vocali di fonemi e parole, accompagna e amplifica la forza narrativa dell’installazione e del video, mentre l’apporto corporeo e sensibile di Marzia Lioci conferisce profondità esperienziale all’intero progetto.

La mostra sarà visitabile presso la Fondazione fino al 1° giugno e sarà arricchita da due incontri di approfondimento: il 23 maggio, con la poetessa Anna Maria Giancarli, il docente Domenico Nardecchia e il ricercatore visivo Roberto Soldati; e il 31 maggio con il musicologo Francesco Zimei e lo storico del cinema Piercesare Stagni, presidente della Abruzzo Film Commission.