07 Maggio 2025 - 13:35:43

di Tommaso Cotellessa

Il procuratore del Tribunale per i Minorenni dell’Aquila, David Mancini, ha commentato con soddisfazione la notizia della riapertura del carcere minorile dell’Aquila.

Nei giorni scorsi è stato infatti reso noto che la struttura tornerà ad essere operativa entro l’estate, co una capienza stimata di circa 30 posti.

«È una notizia positiva per il nostro territorio – ha dichiarato Mancini – I problemi di questa struttura erano noti da tempo e la sua chiusura aveva creato una grave lacuna nel sistema».

Il procuratore ha perciò sottolineato l’importanza di questo traguardo, frutto di un lavoro costante e durato mesi.

Il carcere minorile dell’Aquila, punto di riferimento per le regioni Abruzzo e Molise, era stato chiuso per lavori di ristrutturazione e adeguamento. In sua assenza, i minori sottoposti a misure cautelari o condanne definitive venivano spesso trasferiti in istituti molto lontani, come quelli di Bari, Catanzaro o addirittura nel nord Italia.

«Non è giusto infliggere ai ragazzi anche la sofferenza dello sradicamento geografico – ha proseguito Mancini – La privazione della libertà è già una misura dolorosa, ma allontanarli di centinaia di chilometri dai loro luoghi d’origine e dalle famiglie è una penalizzazione ulteriore e ingiustificata»

Ma la riapertura del carcere non è solo una questione logistica o repressiva. È anche e soprattutto un elemento centrale nel percorso di recupero e reinserimento sociale dei minori.

«Un istituto penale minorile moderno non è soltanto un luogo di detenzione – ha spiegato il procuratore – Al suo interno si svolgono attività trattamentali, formative, educative, che aiutano i giovani a ripensare il proprio futuro, a recuperare un progetto di vita. È questo il senso della giustizia minorile: proteggere la società, sì, ma anche offrire una seconda possibilità».

La struttura aquilana – come sottolineato con forza da Mancini – rappresenta una risorsa preziosa non solo per il sistema giudiziario, ma per tutto il territorio.