07 Maggio 2025 - 16:04:30
di Martina Colabianchi
«Ancora una volta l’Abruzzo si distingue in negativo sul fronte della sanità territoriale, con dati che confermano il totale fallimento della Giunta Marsilio anche a fronte delle opportunità offerte dal PNRR. L’analisi della Fondazione Gimbe sullo stato di attuazione della “Missione Salute” è impietosa: solo il 18% degli Ospedali di Comunità (appena 2 su 11 previsti) ha almeno un servizio attivo. Peggio ancora per le Case della Comunità, dove si arriva appena al 2,3%: una su 43 con un servizio attivo e nessuna con tutti i servizi obbligatori. Deficit, tasse, tagli, liste d’attesa e mobilità passiva alle stelle, peraltro con il pesante disavanzo del 2024 da coprire e con quello del 2025 in formazione: questa è la sanità dell’era Marsilio, un “modello” che non funziona e che condizionerà sempre di più la capacità di programmazione e investimento dell’intera Regione».
A denunciarlo, ancora una volta, è Silvio Paolucci, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, commentando i dati pubblicati da Fondazione Gimbe e Agenas.
«Altro che sanità di prossimità: la destra abruzzese ha bloccato anche la rivoluzione territoriale che il PNRR doveva garantire – incalza Paolucci – . I servizi che dovrebbero garantire cure più vicine ai cittadini semplicemente non ci sono, e siamo sotto la media nazionale su quasi tutti i fronti. Di fatto, si sta rinunciando a riformare l’assistenza di base mentre aumentano liste d’attesa, disuguaglianze e accessi al pronto soccorso per mancanza di alternative. E ancora: perfino sull’assistenza domiciliare integrata la Regione dichiara 7 servizi attivi su 8 nei distretti, ma questi numeri non bastano se sul territorio mancano le strutture e il personale. E, infine, circa il Fascicolo Sanitario Elettronico la situazione è desolante perché appena l’1% dei cittadini abruzzesi ha dato il consenso alla consultazione dei propri documenti, contro una media nazionale del 42%. Un altro indice del fallimento nelle politiche di digitalizzazione e coinvolgimento dell’utenza. Sotto il tappeto del Governo regionale a trazione Fratelli d’Italia c’è troppa polvere, si spieghi perché l’Abruzzo è fermo e soprattutto come si eviterà di perdere le risorse del PNRR che scadono a breve. Non possono essere sempre i cittadini a pagare».
La replica di Verrecchia (Fdi)
«Contrariamente a quanto affermato dal consigliere Pd Silvio Paolucci, i dati ufficiali della Regione Abruzzo dimostrano un progresso concreto e significativo nell’implementazione delle strutture sanitarie territoriali finanziate dal PNRR, smentendo categoricamente la narrazione di fallimento avanzata dall’opposizione. Sulle Case della Comunità, la realizzazione è a buon punto: la Regione Abruzzo ha avviato ben 29 cantieri su 40 previste, pari al 73% del totale, con un investimento complessivo di 63,4 milioni di euro tra fondi PNRR e Fondo Opere Indifferibili. Contrariamente alle affermazioni che indicano ‘appena il 2,3%’ di strutture attive, il monitoraggio settimanale condotto dalla Regione evidenzia che 13 Case della Comunità saranno pienamente operative entro fine 2025, con i restanti cantieri che partiranno nelle prossime settimane. Secondo il portale ufficiale del Ministero della Salute dedicato al PNRR, l’Abruzzo figura tra le regioni più virtuose per percentuale di cantieri avviati, registrando un dato superiore alla media nazionale del 68%, rilevata nel report ministeriale ‘Attuazione Missione Salute – Monitoraggio Trimestrale’ di marzo 2025».
Così, in una nota, il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale Massimo Verrecchia.
«Per gli Ospedali di Comunità, i progressi sono altrettanto evidenti. L’affermazione secondo cui ‘solo il 18% ha almeno un servizio attivo’ viene smentita dai dati regionali: il 64% dei cantieri è stato avviato, con un investimento di 27,8 milioni di euro. Ben quattro Ospedali di Comunità – L’Aquila, Città Sant’Angelo, Teramo e Atri – diventeranno operativi entro l’anno, dimostrando un impegno concreto nel potenziamento dell’assistenza territoriale. L’Agenzia nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS), nel suo ultimo report ‘Monitoraggio della rete di assistenza territoriale’, ha evidenziato come l’Abruzzo abbia incrementato del 46% la capacità di presa in carico territoriale rispetto al biennio precedente, collocandosi tra le prime dieci regioni per miglioramento dell’indicatore composito di assistenza territoriale. I numeri certificano il lavoro svolto e smentiscono le critiche pretestuose della sinistra. L’assistenza sanitaria territoriale in Abruzzo è in crescita e prosegue con determinazione verso una rete sempre più capillare ed efficiente».